La difficile trasferta di Bergamo ha confermato la bontà del lavoro di Paulo Sousa e l'eccezionale momento di forma della compagine gigliata. I Viola infatti, dopo il 2-1 contro l'Inter ed il pari casalingo contro il Tottenham, hanno superato l'ostacolo Atalanta, da sempre un campo difficile per tutte le venti di serie A. Certo, avere le statistiche a favore (la Fiorentina ha vinto le nove apparizioni contro gli orobici), è sempre un aiuto ma gli uomini dell'allenatore portoghese hanno dimostrato mentalità vincente e voglia di sosprendere. La gara è stata tutto sommato difficile, l'Atalanta infatti si è dimostrata squadra ben messa in campo, abilissima a ripartire con il guizzante D'Alessandro e con Papu Gomez, meno pimpante rispetto al solito ma comunque sempre protagonista nel mezzo del gioco. Per avallare quindi l'avversario, Sousa ha trasformato la sua Viola, diventata per l'occasione squadra operaia e tenace nell'inseguire la vittoria in una gara difficile sbloccata solo dalla frustrata di Mati Fernandez.
Prima del colpo di testa del trequartista lanciato dal 1', infatti, la Fiorentina era apparsa leggermente sottotono, pericolosa solo con due punizioni di Pasqual sventante, tra l'altro, facilmente da Sportiello. Alla lunga però gli ospiti hanno distanziato i rispettivi avversari, non perdendo la calma nemmeno quando l'Atalanta sembrava pronta ad agguantare il pari. La difficoltà della sfida è stata evidenziata, inoltre, dall'ingresso in campo di Kalinic e Borja Valero, inizialmente tenuti in panca per la futura difficile sfida contro il Napoli e capaci di garantire fluidità alla manovra viola, molto frammentaria fino al momento delle sostituzioni. Una nota lieta per il mister, inoltre, giunge dalla marcatura dello zar Nikola, finalmente di nuovo in gol dopo tre mesi di digiuno.
Statisticamente parlando, inoltre, la Fiorentina si è confermata quale formazione capace di tenere in mano il pallino del gioco con il suo 52% di possesso palla nonché la più pericolosa della gara, con i quindici tiri totali, di cui otto nello specchio della porta. Ciò che peròsottolinea la forza dei Viola, è la loro abilità a mutare forma quando le cose si sono messe male: Sousa infatti, constatato l'inefficienza del 4-2-3-1, ha cambiato Bernardeschi per Borja Valero puntando sul più equilibrato 4-3-2-1, con lo spagnolo incaricato di creare scompiglio tra le linee 'nemiche'. Una Fiorentina dunque camaleontica, capace di superare sfide di una certa difficioltà e di sicuro una delle più belle sorprese di questa serie A. Vedremo dunque, fino a dove riusciranno ad osare i Gigliati.