Adesso che anche gli ultimi passaggi burocratici e legati ai documenti sono stati sistemati, Antonio Nocerino è pronto per imbarcarsi verso una nuova avventura. Destinazione Stati Uniti, MLS e Orlando, dove ritroverà Kakà, amico, oltre che compagno, dai tempi del Milan. A pochi giorni dalla partenza l'ex centrocampista rossonero ha parlato a Gazzetta.it di tanti argomenti interessanti.

Partendo proprio dal suo imminente sbarco in America: "Le valigie sono pronte. Ho appena fatto il visto per gli Stati Uniti: in settimana sarò a Orlando, poi mi raggiungeranno i miei figli e mia moglie Federica. Lei parla benissimo inglese, io l’ho studiato ai tempi del West Ham: non ci saranno problemi con la lingua. Non vedo l’ora di giocare in MLS e sfidare Giovinco, Pirlo e De Jong. Ricky è un amico e sono felice di ritrovarlo. La sua presenza è stata un stimolo in più per accettare. Un campione come lui testimonia le ambizioni del club. Il soccer e l’MLS sono in grande crescita: il livello del campionato si è alzato moltissimo negli ultimi anni. In Italia non mi hanno cercato con la stessa convinzione. Da tempo sentivo il desiderio di affrontare un’esperienza all’estero.Prenderò il 22 che mi ha portato fortuna al Milan. In qualche modo mi sembrerà di restare legato ai rossoneri. "

A proposito di Milan, nonostante lo scarso utilizzo con Mihajlovic, Nocerino vede i rossoneri terzi a fine campionato: "Il Milan deve tornare a casa sua, in Champions: tifo per i miei ex compagni. C’è un grande gruppo, unito e composto da ragazzi d’oro. Con tanti giovani italiani come Donnarumma, Antonelli e Bertolacci che diventeranno delle bandiere. Le vittorie si costruiscono con spogliatoi uniti e con uomini veri, al Milan ci sono. Per questo tornerà in alto. Sono convinto che ce la farà per il terzo posto." Sensazioni speciali quelle che la maglia rossonera gli ha regalato: "Quando scendevo in campo con la maglia del Milan mi sentivo invincibile. Era un’armatura. Sono rimasto innamorato di quei colori che mi hanno regalato emozioni uniche. Da semi-sconosciuto sono diventato idolo e protagonista in uno dei club più importanti del mondo. Se ripenso al coro che mi hanno dedicato i ragazzi della curva mi vengono ancora i brividi: mi hanno fatto sentire un campione, manco fossi Pelè…"

A proposito di attualità calcistica questa sera il Milan affronta il Napoli, altra squadra in qualche modo legata a Nocerino: "La squadra di Sarri sta facendo cose straordinarie. Sono napoletano e tifoso, perciò dico Napoli per lo scudetto. Il cuore mi suggerisce così." Per la Juventus, invece, altra squadra del suo passato, un augurio europeo: "Ho tanti amici alla Juve: se superano l’ostacolo Bayern, possono arrivare nuovamente in fondo alla Champions. Tricolore a Sarri e coppa ad Allegri: credo sarebbero felici tutti." 

Infine Nocerino parla dei suoi allenatori in Italia, con un focus particolare su Allegri e Donadoni: "Mi ha voluto fortemente al Milan e trasformato in un calciatore di livello internazionale. Al mio arrivo a Milanello ero stato accompagnato da etichette e pregiudizi: Allegri mi ha dato subito fiducia e fatto sentire importante, nonostante fossi arrivato in uno spogliatoio pieno di campioni. Con lui sono migliorato negli inserimenti offensivi. Quell’anno, infatti, ho segnato 11 gol. Ho scelto Parma per lui, pur sapendo che non avrei guadagnato un soldo. Attraversavo un momento difficile: nel giro di un mese avevo perso mamma e papà, il calcio era diventato l’ultimo dei miei pensieri. Stavo pensando di smettere. Il mister mi è stato vicino e mi ha aiutato a ritrovare la gioia di giocare a calcio. Donadoni e il suo staff sono stati una famiglia. A Bologna sta facendo grandi cose e gli auguro il meglio."