Due ex, due lottatori, due nuovi innesti del mercato estivo 2015, due giocatori di temperamento e grinta. E, forse, i due sparigliatori della sfida, almeno quella d'andata. A due giorni da Juventus - Bayern Monaco è tempo di avvicinamento, di analisi e di pronostici. La regola del gol dell'ex è l'incubo principale di entrambe le squadre: dei bianconeri, perchè i due che in estate sono passati in Baviera non sono stati ceduti per rotture con la società, ma anche dei bavaresi, perchè il grande ex di giornata è stato letteralmente scaricato da Guardiola, il quale non fa mai troppi sconti e non si fa problemi a mettere da parte giocatori.

Il dente avvelenato forse ce l'ha solo uno di questi implicitamente citati: ovviamente Mario Mandzukic, passato alla Juventus in estate e rivelatosi decisivo non tanto a suon di gol, visto che sono "solo" nove quelli realizzati, ma tutti parecchio pesanti. Quando la palla comincia a scottare, quando la palla diventa un macigno, Mandzukic c'è. E questa è la sua occasione, la sua partita, sotto ogni punto di vista. Non doveva giocarla almeno inizialmente, ma recupererà e sarà in campo, almeno stando a quanto filtrato dall'ambiente bianconero. Difficilmente Allegri rinuncerà a lui, non solo per una questione di gol, ma anche tattica.

Non è infatti una novità quella che il Bayern sia in totale emergenza difensiva e non ci sono recuperi certi in difesa: l'unica speranza di Guardiola è quella di poter avere a disposizione Benatia, mentre Badstuber, Martinez e Boateng sono certamente fuori gioco. La coppia centrale potrebbe essere costituita da Tasci e Alaba (o Kimmich, resta da capire cosa sceglierà Guardiola), ma chi scenderà in campo ha comunque uno svantaggio fisico non indifferente nei confronti di Mandzukic, giocatore che abbiamo imparato a conoscere: la sua capacità di difendere il pallone e lavorare per l'altro attaccante potrebbe triplicare la pericolosità offensiva di Dybala, rendendolo una vera spina nel fianco, specialmente pensando anche alla disposizione tattica (il 4-4-2 "storto") che potrebbe privilegiare lanci lunghi o ripartenze veloci.

L'intesa tra il croato e la Joya l'abbiamo vista sul campo ed è indubbiamente l'arma in più della Juventus in fase offensiva, visto che i centrocampisti dovranno svolgere soprattutto un lavoro di copertura e di filtro, anche in caso di 3-5-2 se Chiellini dovesse recuperare. Questa volta l'attacco resta davvero l'unico appiglio per Allegri: i gol dovranno arrivare da lì. Eppure contro le difese "aperte" entrambi vanno a nozze, specialmente perchè occupano zone diverse del campo e costringerebbero il Bayern a rientrare con più uomini rispetto al solito, abbassando il proprio baricentro e ovviamente perdendo conseguentemente pericolosità. Insomma, è vero che servirà anche velocità per ripartire, ma uno come Mandzukic, un attaccante di peso, a questa Juve serve, per tentare l'impresa. Anche perchè un giocatore che da centrocampo parte da solo per farsi 40 metri di corsa e pressare il portiere e il difensore avversario che porta palla dove lo si può trovare?

Dall'altra parte però c'è l'altro sparigliatore, uno che a Torino come detto conoscono tutti piuttosto bene, visto che ci ha passato gli ultimi quattro anni vincendo 7 trofei e rimanendo soprattutto nel cuore dei tifosi. Arturo Vidal se n'è andato in estate con l'intenzione di "vincere" in terra bavarese, ovviamente quel "vincere" non è generico, ma è riferito alla Champions League solo sfiorata l'anno scorso. Il destino, beffardo come poche volte, ha fatto sì che per raggiungere il suo obiettivo personale (e di squadra) il cileno dovesse affrontare proprio la squadra che l'ha reso grande, quella Juventus che l'ha tanto amato e per la quale lui ha dato tutto.

Perchè Vidal è lo sparigliatore? Non è un semplice discorso di gol dell'ex o di voglia di vendetta e rivalsa. Il numero 23 giocherà interno in quella sorta di centrocampo a tre con i due larghissimi e Xabi Alonso vertice basso. In teoria dovrebbe essere il mezzo destro, con Muller mezzo sinistro e il duo Robben - Douglas Costa largo, anche se le scelte sono tutte da verificare chiaramente, visto che escludere Lahm e Thiago Alcantara non è probabilmente nelle idee di Guardiola. Insomma, stiamo facendo ipotesi e supponiamo che Vidal giochi interno destro, la zona di campo occupata da Paul Pogba, che volenti o nolenti risulterebbe essere l'anello debole del meccanismo difensivo a due linee della Juventus. Sia col 4-4-2 che col 3-5-2 sarebbe il francese a finire nella zona di competenza del grande ex.

Cosa implica questo? Che Vidal potrebbe trovare spazio di inserimento senza essere seguito da Pogba, che come detto non ha caratteristiche difensive nonostante ultimamente si adoperi anche in copertura. Fa sicuramente fatica a seguire movimenti e tagli pericolosissimi del cileno, più di Marchisio e Khedira, che sono abituati a compiere un certo tipo di lavoro. Ovviamente se si parla di difesa non è mai una questione di uomini ma di sistemi, specialmente in questo tipo di gare, e sappiamo che Allegri sa ingabbiare gli avversari. Però un errore di un singolo che si perde l'uomo dalla trequarti potrebbe costare carissimo.

Sbagliare nulla, ridurre i rischi al minimo. E magari puntare sul proprio sparigliatore: queste le idee base su cui lavorano Guardiola e Allegri. Sperando di trovare quel guizzo in più che non è solo tecnico, ma anche di carattere. E a Mario e Arturo il carattere certamente non manca...