Vice di Benitez sulle panchine di Napoli e Real Madrid, Fabio Pecchia ha visto da molto vicino negli ultimi mesi sia la prossima avversaria della Roma in Champions League sia una delle italiane ancora in corsa per la vittoria dell' Europa League. 

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Pecchia parte da un bilancio sull' esperienza con i blancos: "Ci hanno mandato via sul più bello. Quando non avevamo infortunati e ci aspettavano 6 partite abbordabili, 4 in casa, e impegni solo nel fine settimana. Tempo e condizioni per lavorare e crescere bene. C’erano attriti comuni a qualsiasi spogliatoio, niente di straordinario. Ancelotti? I giocatori non hanno gradito il licenziamento di un tecnico col quale avevano vinto e trovato grande affinità, e siamo partiti di rincorsa." 

Adesso il Real è di Zidane e se la deve vedere con la Roma di Spalletti, in crescita: "Sfida aperta, anche se c’è un favorito chiaro ed è il Real Madrid. La Roma è in crescita ma non so se un mese è stato sufficiente a Spalletti per far passare la propria idea di fronte a un ostacolo così alto. Luciano deve ridare un’identità alla squadra, e i tempi sono stretti. Con la velocità di Salah, Perotti ed El Shaarawy possono metterli in difficoltà. Poi la forza di Dzeko e la classe di Pjanic. E con l’attenzione in difesa. In questo momento per la Roma sono più importanti i singoli del collettivo perché l’allenatore è arrivato da poco. Bisogna togliere la palla al Real Madrid, e fare attenzione a quando la si perde. Spalletti è la persona giusta per lavorare sulla testa dei giocatori. Io l’ho avuto alla Samp e ho il ricordo di un allenatore davvero preparato."

Anche il Napoli, in Europa League, è impegnato contro una squadra spagnola, il Villarreal"l Napoli a livello di singoli è superiore, però dovrà fare attenzione perché il Villarreal gioca con grande intensità, ha un ottimo collettivo, un tecnico che lavora molto bene, discreta esperienza europea e zero pressioni. Sarri ha lavorato benissimo. Però partiva da una buona base, questa è una squadra che aveva vinto 2 titoli e si era abituata a competere in un certo modo. E gli innesti di Reina e Allan sono importanti. Higuain? Ha imparato a prendersi responsabilità. Come il Napoli ha completato il processo di crescita iniziato con noi."