Quasi 30 anni fa il Milan cambiava proprietario e la sua storia per sempre. Il 20 Febbrario in arrivo sarà infatti un anniversario importante per il Milan di Silvio Berlusconi. Una storia destinata ad andare avanti, visto che le voci di cessione del club sono tornate ad essere molto lontane e remote.
Al Corriere della Sera Fedele Confalonieri, presidente Mediaset, cerca di ripercorrere l'avventura di Berlusconi al Milan, provando a guardare anche al futuro: "Silvio è deciso ad andare avanti. Con mister Bee o con un mister C, lui vuole tornare in alto con il Milan. Le sue arrabbiature, le sue ingerenze stanno a dimostrarlo. Ora è il tempo degli sceicchi e dei magnati d’Oriente. E sia chiaro, se arrivassero al Milan ne sarei lieto, a patto che la guida resti sempre nelle mani di Berlusconi. E comunque non si vince solo con gli sceicchi. La Juventus per esempio va fortissimo." Parole anche per Galliani e Mihajlovic: "Per me Galliani è il più grande dirigente di calcio che ci sia in Italia e forse in Europa. È il nostro Moshe Dayan, un grande generale, che rischiò persino le botte in giro per il mondo pur di acquistare giocatori da Milan. Non è pensabile che ora venga messo sotto esame. A parte il fatto che nel frattempo abbiamo vinto anche con Zaccheroni e Allegri, io stesso passerei per un grande allenatore se mi dessero in squadra Messi, Neymar e Suarez. Invece sappiamo che il Milan oggi deve fare i conti con i conti. Perciò cosa si può dire di Mihajlovic? E soprattutto cosa si può dire di Galliani? Forse si potrebbe dire che c’è qualcosa di king Lear."
Spazio anche ad alcuni aneddoti, per esempio legati all' arrivo di Nesta: "C’è un altro mito da sfatare: Berlusconi è uno attento ai soldi, altro che uno spendaccione. E infatti noi, suoi amici ma anche tifosi, alle volte abbiamo dovuto provocarlo. Per comprare Alessandro Nesta, insieme a Galliani facemmo come nel film di Hitchcock ‘La congiura degli innocenti’. Dopo una partita di qualificazione alla Champions complottammo per convincere Silvio. Lui era all’estero per un vertice politico. Gli raccontammo che il Milan aveva preso gol su rimessa laterale, che la difesa andava rinforzata se volevamo vincere ancora. Così aprì il portafogli e prese Nesta dalla Lazio."