Un girone d’andata con soli otto punti e zero vinte: basta solo questo per gettare la spugna e rassegnarsi alla retrocessione, nell’attesa di finire quel calvario, chiamato girone di ritorno, con i tifosi ormai pronti a disertare lo stadio e nella vergogna generale. Ma non è così per l’Hellas Verona, che si ritrova con un piede e mezzo nella serie cadetta, ma non ha perso una cosa fondamentale: la dignità. Al giro di boa, la zona salvezza distava undici punti, il mercato invernale abbassa il tasso tecnico della squadra, con Hallfredsson e Sala diretti verso altri lidi.
Tutto pronto per un’umiliante girone di ritorno? Assolutamente no: Luigi Del Neri, artefice del Chievo dei miracoli, sembra crederci per la seconda impresa della sua carriera, ridando fiducia ai giocatori, anche quando sembra andare tutto per il verso sbagliato.
Prima giornata di ritorno, gli scaligeri in trasferta all’Olimpico, contro la Roma: Pazzini pareggia i conti, dopo il gol di Nainggolan e l’Hellas sfiora il colpaccio, ma se ne esce con un punto, frutto di una partita di sostanza. Stesso risultato identico in casa contro il Genoa, mentre nella trasferta piemontese contro il Torino in piena crisi, i gialloblù ringraziano l’errore sesquipedale di Martinez in pieno recupero, per mantenere la rete inviolata. La svolta arriva alla ventitreesima giornata, quando al Bentegodi c’è l’Atalanta: Conti sembra abbattere Verona alla prima mezz’ora, ma l’orgoglio veronese persiste e i padroni di casa trovano la rimonta e la prima vittoria stagionale, a firma di Siligardi e Pazzini. Con l’Inter, domenica scorsa, si chiude il cerchio: un tre a tre pirotecnico, ma con qualche rimpianto, per aver sprecato il 3-1 nel secondo tempo.
Nonostante la rimonta subita, al Bentegodi si respira un’aria più serena rispetto un mese fa: la squadra ha ottenuto cinque risultati consecutivi, meglio di loro solo Napoli, Juve e Milan, tre squadre con ambizioni di gran lunga superiori dei veneti. Se Del Neri ci crede fermamente al miracolo, uno che di imprese se ne intende, vuol dire che c’è speranza: la salvezza dista nove punti, ma tutto è possibile, gli scaligeri stanno ritrovando un’identità di gioco, gli infortunati stanno recuperando, come Viviani, Souprayen e Siligardi. Nonostante i problemi di compatibilità tra Toni e Pazzini, l’attacco inizia ad ingranare, almeno dal punto di vista tattico, come si è visto contro l’Inter, le due punte hanno dato importanti riferimenti, guadagnandosi numerosi calci piazzati.
Ecco, i calci piazzati, sono il punto di forza dell’Hellas Verona: su diciannove reti realizzate in stagione, quattordici provengono dalle palle inattive, la miglior squadra della Serie A in questa statistica. Le tre reti contro l’Inter, realizzate da Helander, Pisano e Ionita, portano la firma del nuovo innesto in casa scaligera, Luca Marrone, allievo del Maestro Pirlo. Il giovane centrocampista è stato infallibile dalla bandierina del calcio d’angolo e su punizione, regalando tre assist, sfruttando i punti di forza di Verona.
Non tutto è perduto: i cinque risultati utili consecutivi non arrivano per caso, la squadra ha tirato fuori gli attributi, dando un messaggio all'intera Serie A, dimostrando di non essere la vittima sacrificale per chiunque passi per le parti dell'Arena. La città di Verona è pronta per una nuova impresa sportiva. Perchè la dignità viene prima di tutto.