Dal paradiso all'inferno. Cosi può essere riassunta la mattinata del Crotone Calcio. I Pitagorici potrebbero presto ritrovarsi a fronteggiare problemi più gravi rispetto a quelli calcistici.
Secondo quanto riportato da La Stampa, la Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro avrebbe chiesto esplicitamente il sequestro del Crotone Football Club. In particolare gli investigatori si stanno occupando dei conti del patron Raffaele Vrenna e suo fratello (si parla di 800 milioni) per cui sarebbe stato chiesto l'obbligo di soggiorno con sorveglianza speciale per cinque anni in città, a causa di infimi rapporti con la malavita locale. L'ex presidente di Confidustria era diventato ricco grazie al "business" della spazzatura e non è nuovo ad accuse ti questo tipo.
Adesso, ciò che interessa ai tifosi Crotonesi è una possibile ripercussione di queste vicende, nell'ambito calcistico: "allo stato attuale no - dice l'avvocato cagliaritano Carlo Porceddu, componente la Corte di Giustizia Federale della Federcalcio e con un passato di capo dell'Ufficio Indagini - ma se nello sviluppo dell'inchiesta della Procura calabrese dovessero emergere sospetti di una frode sportiva o di alterazione dei bilanci, allora la Procura federale potrebbe chiedere la trasmissione degli atti".
In tarda mattinata è giunta la replica dei fratelli Vrenna, presidente e amministratore delegato del Crotone calcio.
In un comunicato si parla di "aggressione mediatica che enfatizza il ricorso della Procura avverso il rigetto della richiesta da parte del tribunale" e di "fantasiose quantificazioni del patrimonio dei fratelli Vrenna" che il comunicato definisce "vittime di angherie e vessazioni delinquenziali mafiose e non già conniventi". Nei prossimi giorni, comunque, seguiranno degli sviluppi.