C'è stato un momento in cui Radamel Falcao, El Tigre, incuteva davvero nelle difese avversarie lo stesso timore che provoca il grande felino a cui è stato associato con il suo soprannome. Oggi, invece, le cose sono molto cambiate e Falcao sembra più un animale provato nel fisico e nella testa. Incapace di reagire e tornre a ruggire in maniera forte e orgogliosa.
L'ultima mazzata su un periodo di vita professionale e calcistico da dimenticare è arrivata nella giornata di ieri, quando il Chelsea ha presentato alla Uefa la lista per la seconda fase della Champions League. Tra i nomi che è possibile leggere alla voce attaccanti non c'è quello di Falcao. C'è, per dire, quello di Pato, altro talento in cerca di riscatto. Il Chelsea se lo è preso in prestito e ha preferito il brasiliano, appena arrivato, ad un giocatore già presente in rosa da sei mesi. Condizionato, è giusto dirlo, ancora una volta dagli infortuni. La catena è cominciata nel 2013 e da lì non si è ancora interrotta se è vero come è vero che il colombiano non ha più trovato continuità. Non solo in zona gol, fondamentale per un attaccante, ma anche a livello di presenze in campo e di minuti giocati. Il giocatore determinante con l' Atletico Madrid non si è più visto nè al Monaco, nè tantomeno nelle sue esperienze inglesi allo United e ora al Chelsea. Naturalmente su di lui pesano anche le cifre spese per acquistarlo, vedi Monaco, anche solo in prestito, vedi United, con la voce stipendio, 10 milioni netti a stagione, a completare una situazione difficile da giustificare in questo momento. Dove, tanto per cambiare, Falcao è alle prese con un altro infortunio, muscolare ad una coscia, che lo sta tenendo lontano dal campo da diverse settimane. Senza che si sappia nulla, nè a livello ufficiale o anche solo ufficioso, riguardo una possibile data per il suo rientro.
Difficile a questo punto, però, immaginare un ritorno in grande stile nel calcio che conta. La carta d'identità dice quasi 30, ma è la sua fragilità fisica, che si riflette poi sulla convinzione mentale, a non lasciare troppo ottimisti. Sarebbe una storia straordinaria da raccontare se gli scettici dovessero essere smentiti, ma i milioni in arrivo da certi nuovi mercati potrebbero portare presto El Tigre lontano dal calcio europeo.