Gli ultimi giorni di mercato hanno rischiato di interrompere il rapporto tra Niang e il Milan, proprio quando sembrava che le cose stessero cominciando ad andare come tutti speravano. Dall' Inghilterra era arrivata, infatti, una proposta informale del Leicester di Ranieri per il francese. 16 milioni di euro pur di portarsi Niang in Premier League.
Come ha spiegato Galliani nel pre partita del derby, però, la mattina seguente l'offerta non veniva presentata in modo ufficiale e comunque Niang aveva già espresso la volontà di rimanere al Milan. Caso di mercato durato qualche ora, quindi, con i rossoneri che però non sono mai sembrati davvero convinti di volersi privare dell'attaccante classe '94. La partita di Domenica ha dato un assist e un gol in più come motivi per vedere la scelta come corretta. Questo non può bastare. Bisogna tornare più indietro, ai sei mesi passati nello scorso campionato al Genoa di Gasperini. Minuti accumulati e crescita sotto tanti punti di vista, una seconda parte di stagione importante con la maglia rossoblu. Così Sinisa Mihajlovic, già in estate, si oppone in maniera netta ad una sua possibile partenza anche solo in prestito. Questa fiducia incondizionata sembra far bene a Niang, costretto, però, a fermarsi quasi subito a causa di un problema ad un piede. Dal suo rientro a Novembre, poi, dalle parole di fiducia nei suoi confronti, Mihajlovic passa ai fatti. In 10 partite di campionato 9 volte titolare, con 3 gol nel proprio tabellino personale per il francese. Più cattiveria sotto porta, ma anche una maturazione a livello tattico e di approccio agli allenamenti e alle partite. Così Niang si è preso il Milan, così ha conquistato anche Mihajlovic dal primo giorno di raduno.
La serata contro l'Inter è stata probabilmente la migliore della carriera rossonera di Niang. Per qualcuno tutto si era schiantato a Barcellona contro quel palo colpito in contropiede in Champions League, ma a distanza di qualche stagione tutti i cattivi pensieri sono stati spazzati via.