La Lazio aveva una grande occasione per confermare ciò che aveva fatto nella vittoria convincente contro il Chievo, e invece compie ancora una volta un passo indietro. L'Udinese, considerando come è andata la partita, può dirsi soddisfatta del punto guadagnato, che le permette di non sprofondare ancora più giù. Grande protagonista della sfida è il nervosismo che accompagna lo svolgersi della partita fino al termine. Per Pioli ci sarà sicuramente da lavorare su quello che è mancato alla squadra oggi, in vista della grande sfida col Napoli mercoledì prossimo. Poco carattere, troppa imprecisione e ci si sono messi anche gli infortuni a complicare i piani dell'allenatore. Colantuono dalla sua è stato bravo a gestire la partita riuscendo a portare a casa il punto nonostante l'inferiorità numerica.
PRIMO TEMPO - La gara comincia con l'Udinese che nei primi minuti tiene il pallino del gioco senza mai rendersi particolarmente pericolosa. La Lazio attende, pronta a ripartire in gran velocità. Dopo pochi minuti è costretto ad uscire Bisevac per problemi muscolari, ed entra Mauricio. Il primo brivido lo crea l'Udinese al 10' con Badu che, da posizione defilata, si inserisce, riceve palla ma il tiro viene deviato in corner. La Lazio fatica ad entrare in partita, e al 26' l'Udinese si vede negare un gol per fuorigioco di Kuzmanovic. Alla mezz'ora del primo tempo si può dire che è l'Udinese ad aver mostrato un gioco migliore rispetto ad una Lazio che non riesce a produrre lo stesso gioco della partita contro il Chievo.
Verso il 30' si accende la partita, ma soltanto dal punto di vista degli episodi fallosi. In un contatto fra Thereau e Candreva, il primo dà quasi in escandescenza. Serve l'intervento di Badu per riportare il fantasista francese alla calma. Pochi secondi dopo, in una mischia in area di rigore dell'Udinese, ci sono scintille fra Djordjevic e Danilo che vengono ammoniti dall'arbitro Celi. Al 35' viene ammonito Wague per un fallo ai danni di Keita dal limite dell'area. Al 39' la Lazio va vicina al gol con Keita che mette in area un pallone dove arriva Djordjevic, che però tocca male la palla e non riesce ad indirizzarla in porta. Al 42' l'Udinese si ritrova a giocare con un uomo in meno. Il brasiliano Danilo commette un brutto fallo da dietro su Djordjevic e viene così espulso. Serbo che per il colpo ricevuto si ritrova a chiedere il cambio ed entra Alessandro Matri. Al 44' arriva un'occasione d'oro per i biancoelesti. Candreva dalla destra mette un cross in area che va oltre il secondo palo e viene rimesso in mezzo all'area da Mauricio di testa. La palla va sui piedi di Konko che tira alto sopra la traversa sprecando una grande occasione.
POCHE AZIONI E NERVOSISMO - Si conclude così un primo tempo abbastanza noioso e privo di grandissime occasioni da ambo le parti. Nessuna delle due squadre riesce a schiacchiare l'altra nella propria metà campo. Tanto nervosismo e poca precisione. Lazio sfortunata per i due cambi già compiuti per gli infortuni di Bisevac e Djordjevic. Udinese che nella prima parte del primo tempo ha mostrato a sprazzi del bel gioco, riuscendo a creare pericoli a Berisha. I biancocelesti possono consolarsi con le statistiche visto che la maggior parte dei gol in campionato sono stati fatti dai giocatori subentrati nel corso delle partite.
SECONDO TEMPO - L'Udinese cambia modulo per colpa dell'espulsione, e si sposta sul 4-2-3-1. Gli ospiti cominciano meglio e chiudono l'Udinese nella propria metà campo. Al 50' viene annullato un gol alla Lazio. Parolo riceve palla in area, tiro deviato e pallone che va sui piedi di Matri, in fuorigioco, che si inventa una traiettoria perfetta. Poco dopo viene ammonito anche Marco Parolo per un duro intervento. Al 54' Colantuono leva un anonimo Zapata, per mettere un difensore, Hertaux. Lazio che va di nuovo vicina al vantaggio con un colpo di testa di Matri, ma l'arbitro vede una spinta e annulla l'ennesimo gol. Terzo gol annullato della partita. Al 58' ancora Lazio pericolosa con Parolo che fa partire un tiro rasoterra che sfiora di poco il palo destro. Colantuono cambia a centrocampo facendo uscire Guilherme, che ha corso tanto, ed inserisce Lodi. L'Udinese nonostante l'uomo in meno, riesce a tenere testa agli avversari in maniera discreta. La Lazio fatica e continua a fare un gioco troppo lento e macchinoso, non riesce a sfruttare la superiorità numerica. Al 65' viene ammonito anche Cataldi per un intervento giudicato irregolare dall'arbitro. Al 70' Colantuono compie l'ultimo cambio facendo entrare un giocatore offensivo, Bruno Fernandes, e fa uscire Kuzmanovic. Pioli vuole provare a vincerla la partita e si gioca l'ultimo cambio giocando la carta Miroslav Klose al posto di Marco Parolo. Non una bella prestazione quella del centrocampista italiano.
ULTIMO QUARTO D'ORA - Questi sono i minuti in cui, dati alla mano, i biancocelesti hanno segnato di più. Ed ecco che, anche grazie all'ingresso del tedesco, la squadra spinge di più. Keita prima tenta un tiro dalla distanza che va fuori, e poi in mette in area un cross pericoloso su cui però non arriva nessun giocatore. All'82' è la Lazio a rendersi per l'ennesima volta pericolosa con Konko che, ricevendo un cross di Candreva, colpisce male il pallone con la testa mandandolo fuori. Poco dopo anche l'Udinese si fa vedere davanti la porta di Berisha con Thereau che tira, ma colpisce il portiere albanese. Subito dopo questa occasione cambia ancora la partita perché viene espulso Matri per qualche parola di troppo detta ad un guardalinee. La Lazio spreca così l'opportunità di rimanere in superiorità numerica. I nervi sono a fior di pelle e scoppia anche una lite fra i team manager delle due squadre. Finale di partita che mostra l'andamento generale di tutta la gara, ovvero molto nervosismo, sicuramente fin troppo per una partita di calcio. Sicuramente uno dei protagonisti della partita è stato l'arbitro per il gran da fare che ha avuto. I biancocelesti provano a chiudere la partita in attacco ma continua a mancare la precisione sotto porta. Celi dà l'ennesimo cartellino della partita, questa volta a Milinkovic-Savic per un intervento duro.