Carpi - Palermo inaugura la giornata numero 22 della massima serie. Al Braglia di Modena incrocio salvezza, senza mezzi termini. I padroni di casa cavalcano l'onda lunga di un periodo positivo. Quattro risultati utili consecutivi, il pari con l'Inter a San Siro - nella tornata recente - a nobilitare il cammino, le due vittorie interne - con Udinese e Sampdoria - a certificare il pieno ritorno nel gruppo che lotta per mantenere la categoria.
Un'affermazione può consentire di alleggerire il gap che ancora divide i biancorossi da chi si trova un passo avanti. Sei lunghezze separano Carpi e Palermo, cinque piccoli passi conducono alla coppia ligure Genoa - Sampdoria. Vincere quindi, per mettere pressione a chi scende in campo nella giornata di domenica e stoppare la risalita del Palermo di Barros Schelotto. Castori smorza i toni in conferenza, l'eccessiva pressione può piegare una squadra costretta dai numeri ad ottenere il massimo.
“E’ una partita importante ma ne mancano ancora altre sedici e non la enfatizzerei troppo, sappiamo l’importanza di dare seguito ai risultati positivi, siamo in ritardo in classifica e dobbiamo recuperare quindi tutte le partite sono importanti per noi”.
Il tecnico sottolinea la forza dei rosanero. Un'evoluzione di campo evidente fin dalle prime battute, con la nuova guida tecnica scelta dal Presidente Zamparini. In panchina Tedesco, a tessere la tela Barros Schelotto. Un undici di enorme potenziale, ora invischiato in acque poco conosciute.
“Il Palermo ha grande qualità, con giocatori forti a partire da un grande portiere come Sorrentino fino a Gilardino e Vazquez passando per difesa e centrocampo con qualità e forza. Non dovremo sbagliare nulla contro una signora squadra”.
Il pensiero corre poi alla gara d'andata, evidente il rammarico di Castori per l'occasione non sfruttata.
“All’andata stavamo vincendo a pochi minuti dal termine, normale che si sia stato rammarico per quella partita ma adesso non ha senso tornarci sopra. Guardiamo avanti e pensiamo alla partita di domani".
Mercato intelligente quello del Carpi, una rivoluzione avallata dal tecnico. La società insegue profili adatti alla piazza, rinuncia a giocatori di categoria - vedi Borriello - per valorizzare interpreti pronti alla lotta che attende il gruppo da qui alla fine del girone di ritorno.
“Il mercato? La società e il direttore Romairone hanno fatto e stanno facendo un lavoro importante per riportare il Carpi alla sua identità. Anche quelli che se ne sono andati sono giocatori di qualità ma abbiamo deciso di percorrere una strada diversa”.
Castori si concentra poi sui singoli effettivi. Attesa per l'innesto di De Guzman. Dopo l'esperienza a Napoli, per l'eclettico centrocampista un'occasione di rilancio al Carpi.
“Gnahorè e Sabelli? Si sono integrati subito bene, le loro condizioni fisiche andranno valutate nelle gare ufficiali ma hanno sempre giocato nei loro club precedenti. Poli lo conosciamo bene, sono contento sia tornato, sappiamo cosa ci può dare. De Guzman è un giocatore importante, di grande qualità, il suo curriculum parla per lui. Lo aspettiamo”.
Buon umore e attenzione, questa la ricetta giusta. Castori rinvia al mittente l'esaltazione post Inter, il Carpi non deve dimenticare la sua attuale dimensione, occorre affrontare con la giusta cattiveria ogni giornata, ogni partita ha storia a sè.
“Non mi esalto dopo gli elogi di San Siro, il calcio porta dalla polvere agli altari e noi dobbiamo mantenere il nostro equilibrio".
“I risultati positivi hanno portato buon umore ed è importante ma lo è altrettanto restare sempre all’erta".