Ignazio Abate è uno dei veterani di questo Milan. Arrivato in un altro momento storico della società rossonera è uno di quelli che ha vissuto in prima persona l'addio di tanti grandi giocatori che hanno fatto la storia del club. Lui è uno di quelli che, stando a loro stretto contatto, ha potuto imparare cosa significa stare al Milan.

In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Abate parla del Milan di questa stagione, quello di Sinisa Mihajlovic. Come altri suoi compagni prima di lui, il terzino spende parole significative per il lavoro del tecnico serbo: "Agli occhi della squadra, e parlo a nome di tutti, è un grande uomo. Ci ha dato fiducia e autostima, cosa che ci mancava. A Frosinone, nell’intervallo, pensavamo che ci avrebbe ribaltato e invece ci ha dato coraggio, mantenendo grande lucidità. Con Mihajlovic siamo tutti migliorati, in allenamento non c’è uno che non vada al massimo, e non certo perché ci minaccia. È carismatico di suo, non ha bisogno di arrabbiarsi. È stato molto bravo perché ha compattato l’ambiente anche nei momenti più difficili. La sua qualità migliore è la lealtà: da lui non hai mai sorprese, anche se si tratta di cose poco piacevoli. Per noi questa è una garanzia. Non è bello vederlo in difficoltà, perché anche la squadra si sente attaccata. Tanti esoneri negli ultimi anni? Spero non accada più, ripartire da zero ogni anno è dura. Mi spiace per Inzaghi, che è un amico e diventerà un grande allenatore. Adesso comunque vedo basi solide per aprire un ciclo vincente."

Un nuovo ciclo vincente che secondo Abate non può prescindere dalla figura di Silvio Berlusconi: "Per me è molto difficile immaginare un Milan senza Berlusconi. È un binomio inscindibile, e anche se è già successo non riesco a immaginare club italiani in mani estere. Spero che tenga duro con la maggioranza, lui è l’anima di questa società, per lui nulla è impossibile. Poi, ovvio, prenderà la decisione che riterrà migliore per il bene del club. Di questo sono certo." Così come è sicuro che la strada intrapresa dalla società sul mercato sia quella corretta: giocatori italiani, magari come lui cresciuti nel settore giovanile del Milan, nel giro della Nazionale: "Sono felice e posso dire che è una filosofia assolutamente corretta, che alla lunga ripagherà e darà i suoi frutti. Questa è la base da cui ripartire, poi occorre l’innesto di 2-3 top player. Ecco, a mio parere è questo il mix giusto." La base del Milan di oggi, però, secondo Abate, vale già un posto per l'Europa la prossima stagione: "Questa squadra ha una base forte, l’obiettivo è l’Europa. Se intendete la Champions, fino a ora magari non abbiamo dimostrato di meritarla, ma non è una missione impossibile."

Obiettivi con il Milan, ma anche a livello personale in chiusura: "Uno degli obiettivi stagionali senz’altro è l’Europeo. Per il resto, ho l’ambizione di chiudere la carriera al Milan. Sono cresciuto a strettissimo contatto con Nesta, che a sua volta divideva la camera con Pirlo. Li osservavo in silenzio ed è da loro che ho imparato a essere di esempio ai compagni. E comunque all’epoca era difficile prendere esempi negativi."