"Partita difficile, complicata per tanti motivi perché non veniamo da un bel periodo". Si apre così l'intervento in conferenza stampa di Roberto Stellone, che consapevole delle difficoltà del momento del suo Frosinone, reduce da pesanti sconfitte contro Napoli e Torino, affronta l'Atalanta in una sfida che metterà i ciociari davanti ad una delle ultime opportunità di rilanciarsi in zona salvezza. Vincere per continuare a sperare, rilanciandosi dopo aver collezionato quattro sconfitte nelle ultime cinque uscite. 

"Tra virgolette siamo costretti a vincere, arriviamo a questa gara non con un entusiasmo altissimo però ci crediamo e ci dobbiamo credere perché siamo gli stessi che dopo la quarta giornata abbiamo raccolto 14 punti in 10 turni. È normale che ci sia un po' di sfiducia vista la mancanza di risultati".

L'analisi di Stellone si sposta successivamente sugli avversari di domani, l'Atalanta di Reja, oltre che sulle condizioni psico-fisiche della sua squadra: "Affrontiamo una squadra che ha raccolto poco nell'ultimo periodo, nonostante l'ultima buona prestazione contro l'Inter. Avversario tosto, sarà una partita difficile. Dobbiamo giocare come contro l'Empoli, il Carpi e, per 70 minuti, il Verona. Domenica contro l'Inter loro meritavano di vincere, hanno fatto dei cambi sul mercato. C'è l'incognita modulo, dobbiamo essere bravi a capirlo subito da quando daranno la formazione prima della gara. Squadra che ha diverse qualità fisiche e di gioco, a livello di classifica abbiamo più bisogno di punti. Dovremo aver più voglia di vincere rispetto a loro".  

"Arriviamo a questa gara con tante assenze: Diakité, Crivello, Carlini, Tonev vediamo se portarlo, Kragl ha avuto qualche problema in settimana, Gucher che ha saltato un paio di allenamenti per dei problemi e Rosi che ha un fastidio al ginocchio. Arriviamo in questa gara un po' rimaneggiati. Daremo l'anima per il presidente e per i tifosi che anche sabato scorso hanno dimostrato grande attaccamento, glielo dobbiamo".

Tuttavia, nonostante le difficoltà, Stellone non vuole sentir parlare di retrocessione, ed affronta con lucidità il calendario: "Nelle prossime sei giornate se raccogliamo 7-8 punti è molto probabile che rimani attaccato al treno, altrimenti è complicato. Domani è una gara non che dobbiamo vincere, ma che dobbiamo vincere. Per tanti motivi, perché vogliamo conquistare punti. Poi ci sarà la Roma fuori casa e dopo il Bologna in casa, vogliamo dare un'aggiustata alla classifica. Più si va avanti più il margine d'errore è minimo. Abbiamo ancora le carte in regola per giocarcela, se noi riusciamo a fare un filotto di 4-5 partite si riacquista fiducia nell'ambiente e si resta in corsa per la salvezza".

Riguardo al modulo ed alla gara d'andata, inoltre: "Sarà ancora il 4-3-3. Molte scelte sono obbligate, molte per altri aspetti. La gara d'andata? L'Atalanta fu superiore e meritammo la sconfitta. La gara dopo con la Roma facemmo un'ottima prestazione, così come a Bologna, anche se non ottenemmo punti".

Infine, la chiosa riguarda la condizione fisica di alcuni protagonisti della sua squadra: "Tonev? Dopo la gara con il Torino ha riportato una botta al piede e non si è allenato in settimana. Vedremo se portarlo in panchina. Gucher? Ha un problema che ha provato a gestire, i medici oggi ci hanno detto che al momento non può giocare. Stesso discorso per Kragl, dovremo valutarlo se portarlo in panchina. Rosi? Ieri prima della fine dell'allenamento si è fermato per un problema, valuteremo insieme ai dottori".