Seconda sconfitta consecutiva per la Fiorentina di Paulo Sousa. Dopo la battuta d'arresto tra le mura amiche contro la Lazio è la volta dello stop a San Siro contro il Milan. Un 2-0 firmato da Bacca e dal redivivo Boateng che rilancia i rossoneri a ridosso della Roma fermata sull'ennesimo pareggio dal Verona di Del Neri.
Tornando ai viola le ultime due prestazioni non sono state esaltanti o comunque all'altezza di quelle offerte fin'ora dalla squadra di Paulo Sousa. A Milano poi la squadra ha forse offerto la peggior prestazione di tutta la stagione facendo sembrare i rossoneri una squadra rinata quando invece gli uomini di Mihajlovic non hanno fatto altro che approfittare degli errori dell'undici viola. Già, perchè per ottenere le prestazioni che hanno portato la Fiorentina in cima alla classifica è necessaria una grande attenzione ai dettagli, tanta corsa, dedizione e spirito di sacrificio ma soprattutto sono necessari i giocatori perchè sono quelli che fanno la differenza. Del resto credo che anche il sopracitato Verona di Del Neri sia attento ai dettagli, corra e compagnia bella ma è comunque il fanalino di coda della classifica.
Il fatto che la terza forza del campionato sia scesa in campo a San Siro con Tomovic e Roncaglia e senza un difensore di ruolo in panchina è un fattore preoccupante, quasi una mancanza di rispetto per quanto fatto fin'ora dalla squadra. Perchè quando a mancare sono le armi per combattere la battaglia diventa ancor più dura. Pensate a Il Gladiatore nell'arena senza spada e scudo o a James Bond con una pistola giocattolo. L'unica soluzione è prendere tempo, ma con tutta probabilità si è comunque destinati a soccombere.
Se poi, dopo cinque minuti, si è già in svantaggio perchè uno dei tuoi difensori affronta uno dei migliori attaccanti del campionato in un modo che non si vede neanche nei campionati condominiali (nel caso esistano), allora anche la possibilità di prendere tempo diventa impraticabile. Ma la colpa non è certo del povero Tomovic, difensore grintoso ma con evidenti limiti tecnici e tattici come non è di Roncaglia che anche ieri sera ha provato il tiro dai 40 metri invece di fare un semplicissimo appoggio. "Con la Lazio mi è andata bene, io ci riprovo", questo è quello che deve aver pensato. E meno male che ha tenuto i gomiti bassi e non si è fatto espellere altrimenti la partita sarebbe finita ben prima del raddoppio di Boateng. Ecco, in occasione del secondo gol è stato Tatarusanu a mostrare tutti i suoi limiti. "Esco o non esco, e se esco, cosa esco a fare?", neanche fosse Amleto. Comunque se decidi almeno vedi di prendere il pallone oppure di buttare giù l'attaccante avversario. Punizione dal limite ed espulsione ma almeno il divario rimane di una rete e, negli ultimi minuti, tutto può succedere. Ma anche in questo caso la colpa non è tutta dell'estremo difensore viola. Come non ha senso prendersela con Mario Suarez che adesso sembra sarà acquistato dalla squadra della Polizia Municipale e messo a dirigere il traffico in zona Fortezza poichè congestionato dall'evento di Pitti Immagine. Battute a parte, se lo spagnolo ha giocato si e no mezza partita era lecito aspettarsi qualcosa che non fosse la staticità fatta persona?
Tutti questi esempi servono per focalizzare l'attenzione su quella che al momento è una rosa decisamente troppo corta per competere in campionato ed in Europa League. Se basta la squalifica di Gonzalo e l'infortunio di un centrocampista titolare come Badelj per vacillare pericolosamente contro una squadra normale come il Milan allora significa che il mercato di gennaio non dovrebbe essere sprecato bensì utilizzato come possibilità per colmare i vuoti presenti in rosa e dare al tecnico valide alternative che spesso sono quelle che fanno la differenza tra chi è grande e chi vuole diventarlo.
Infine piccola ma doverosa precisazione riguardo i cori contro Andrea Della Valle dopo la partita con la Lazio e lo striscione comparso ieri sera all'Artemio Franchi dopo la sconfitta con il Milan. Coloro che urlavano contro il patron viola erano una decina di persone, quelli che hanno messo lo striscione non credo siano molti di più e comunque rappresentano una (piccola) parte della tifoseria. La parte restante è composta da coloro che, sicuramente, vorrebbero che la Presidenza "si frugasse" per spendere qualche soldo in più ma, allo stesso tempo, applaude ed incita i propri giocatori anche e soprattutto dopo una sconfitta come accaduto una settimana fa contro la Lazio. Giusto per essere precisi.