Fosse per tutti, il passaggio di Alessio Cerci in prestito al Genoa di Gasperini e Preziosi per sei mesi farebbe già parte del passato. L'accordo fra Galliani e i rossoblu c'è, così come quello fra il Genoa e lo stesso giocatore, inizialmente dubbioso, così come il benestare dell'Atletico Madrid. Ancora però non basta.
Non è sufficiente perchè dal Qatar continuano a dire di no. Nello specifico i rappresentanti del fondo di investimenti che detiene circa il 50% del cartellino dell'esterno offensivo. Senza il loro via libera di questo affare non se può fare nulla, nonostante tutte le parti calcistiche coinvolte nell'operazione siano perfettamente d'accordo. Una situazione paradossale. La componente che meno è legata al calcio in questa situazione è quella che invece sta determinando più di tutti lo stallo di questi giorni. I fondi di investimento, infatti, hanno il semplice obiettivo di rientrare in qualche modo dalle spese sostenute per l'acquisto di parti del cartellino di determinati giocatori. Ecco perchè il fondo di Cerci non vuole un altro passaggio di proprietà, anche se temporaneo, a zero, senza nessun tipo di movimento di denaro. Galliani e il Milan sono in contatto da diversi giorni con i rappresentanti di questo fondo, ma fino a questo momento la posizione dei qatarioti è stata irremovibile e questa fermezza sta bloccando tutta la trattativa. Non solo, perchè senza il primo movimento di Cerci, tutto il giro di esterni che vede coinvolti anche El Shaarawy e Perotti non può concludersi.
Cerci, quindi, in questo momento resta al Milan, ma di fatto è ormai un corpo estraneo rispetto al mondo rossonero. Nelle ultime due gare non è stato neppure convocato da Sinisa Mihajlovic e l'ultima volta che è sceso in campo, contro il Bologna, si è attirato una vera e propria valanga di critiche addosso. Una situazione per nulla facile, con il Milan che in qualche modo dovrà convincere il fondo qatariota. Sperando di riuscirci nel minor tempo possibile, anche per cercare, eventualmente, un sostituto dell'ex Torino.