L'ultimo test della prima metà di stagione, quasi un esame, un confronto per misurare le proprie ambizioni. La Fiorentina chiude il girone d'andata affrontando la sfida casalinga con la Lazio, avversario tradizionalmente ostico specialmente negli ultimi anni, visto che sono quasi tre anni che la Viola non riesce a battere in casa la squadra di Pioli. La situazione quest'anno è però diversa, visto che i biancocelesti navigano in cattive acque e hanno iniziato male, molto male la stagione, pareggiando in casa contro il Carpi. Continua a volare altissimo invece la banda di Sousa, che insegue un sogno.

La vittoria per 3-1 contro il Palermo nell'ultimo turno, firmata peraltro da un grande ex come Ilicic (doppietta), ha permesso alla Fiorentina di cominciare il 2016 con un gran sorriso, lo stesso con il quale si era chiuso il 2015. Secondo posto a un solo punto dalla vetta, un sogno per tutta una città intera, che non si aspettava minimamente, come in generale pochi altri, un impatto del genere da parte di Paulo Sousa sul campionato italiano. Mattoncino dopo mattoncino, regalando grande calcio, i viola sono lì nel gruppo di testa. O, se preferite la versione alla Allegri, sono a un buon punto della cronometro che porta alla conquista dello scudetto.

Come dicevamo, la tradizione recente non sorride alla Fiorentina, ma in generale a Firenze, nelle 66 partite disputate, sono arrivate 31 vittorie 19 pareggi e 16 sconfitte, con 105 gol fatti e 62 subiti. L'ultima volta che i toscani hanno conquistato tre punti è stata nella 2012/2013, con il 2-0 firmato da Ljajic e Toni. Ci sarà sicuramente una "prima volta" visto che nessuno degli attuali giocatori in forza alla Fiorentina ha mai segnato alla Lazio.

Sicuramente non sarà la prima di Federico Bernardeschi, che per squalifica non è a disposizione di Sousa. L'azzurrino è l'unico indisponibile, tutti gli altri sono abili e arruolabili. Il tecnico portoghese si porta dietro ancora due dubbi: il primo riguarda il terzo difensore davanti a Tatarusanu, con Roncaglia e Tomovic a giocarsi il posto vicino a Gonzalo Rodriguez e Astori. Vecino e Badelj agiranno in mezzo al campo, a destra spazio a Blaszczykowski, mentre a sinistra Alonso è favorito su Pasqual: è questo il secondo nodo ancora da sciogliere. Davanti non ci sono dubbi, con Ilicic e Borja Valero in appoggio a Kalinic.

Dall'altra parte la Lazio non attraversa affatto un buon momento, visto che nelle ultime nove partite è arrivata solo una vittoria, peraltro nella partita più difficile, in trasferta con l'Inter. Viene il dubbio che i biancocelesti si esaltino su determinati palcoscenici, quando non possono sottovalutare la gara. Certo è che il risultato dell'anno scorso, un 2-0 ottenuto grazie alle reti di Djordjevic e Lulic (entrambe su assist di Candreva), porta fiducia. Difficile comunque pensare alla tradizione in un momento del genere, dove conta solo rialzare la testa e vincere partite.

Le scelte di Pioli vanno in direzione di un 4-2-3-1, o 4-3-3, a seconda dell'interpretazione di Milinkovic-Savic, mancato viola in estate: il trasferimento era a un passo, ma lui cambiò idea all'ultimo. Il serbo sarà protetto dal duo Biglia-Parolo, il rientro dell'argentino (oltre che di Sergej) può essere una delle chiavi. Pioli ha ancora dubbi comunque su come disporre il proprio attacco: posto Candreva sicuro a destra, ballottaggio a sinistra tra Keita e Felipe Anderson con lo spagnolo favorito, mentre davanti Djordjevic potrebbe essere preferito a Matri e Klose.

Non ci sarà posto invece in difesa per Milan Bisevac, nuovo arrivato e fresco di presentazione: Mauricio stringerà i denti e affiancherà Hoedt, mentre sulle fasce agiranno Konko (out Basta) e Radu. Tra i pali Berisha in sostituzione di Marchetti, ai box come anche, oltre ai citati, Gentiletti, Kishna, Lulic e ovviamente de Vrij.