Felipe Sodinha, trequartista brasiliano classe '88, ha deciso di appendere le scarpette al chiodo a soli 27 anni di età. Per gli amanti del calcio il talento di Jundiai è l'emblema della potenza non tramutatasi in atto, del 'potere' senza 'volere'. Nato calcisticamente nel Paulista, esordisce in serie B con il Bari, nella stagione 2008-09. Con i galletti disputa solo quattro gare, per poi tornare all'Udinese (proprietaria del cartellino) ed essere mandato di nuovo in prestito al Portogruaro ed alla Paganese.
Un lungo giro per l'Italia, costellato da prestazioni opache nonostante mancino e classe cristallini ed arricchito da quella malinconia tipica di molti atleti verdeoro. L'occasione della vita gli capita nel 2012, quanndo firma con il Brescia dopo un anno di inattività. Con le rondinelle disputa però solo 65 gare e segna il misero bottino di cinque marcature. Il rapporto non idilliaco con l'allora mister Iaconi, poi, portano alla sua esclusione fino ad ottobre, quando viene reintegrato per dare un contributo alla causa bresciana.
Il 9 luglio 2015, infine, l'ultimo capitolo della sua breve carriera sportiva: firma con il Trapani in serie B per dare il proprio contributo ai siciliani, ma gioca solo tre gare ed all'inizio del 2016 rescinde, ritirandosi definitivamente per problemi fisici. Una rovinosa caduta per un campione che mai ha voluto seriamenente sfruttare tutto il suo potenziale, in evidenza anche quando sfiorava i 100 kg. Una perdita per il calcio, un altro campione che non si è mai dimostrato tale. Ci mancherai, Sodinha.