Keisuke Honda a Gennaio arriverà a due anni di Milan. Periodo non indimenticabile sia a livello personale che di società. Già nel recente passato il giapponese si era lasciato andare a commenti e critiche non lusinghiere e nelle ultime ore è tornato a battere su questo tasto.
Le ultime dichiarazioni sono state rilasciate a Kyodo News dall'interno dell' Hotel Bulgari di Milano. Si parte da un bilancio personale: "Lo ammetto, quello che mi immaginavo nella mia testa era diverso da ciò che avrei trovato. Non è la prima volta che mi succede di fare i conti con cose inaspettate, guardo al futuro. Questo genere di esperienza sarà positiva per me, così affronterò tutto nella miglior maniera possibile." Poi la stoccata alle scelte della società nelle ultime stagioni, soprattutto sul fronte panchina: "Il Milan era in una situazione difficile quando ho firmato, sapevo dove stavo andando. Allegri mi aveva voluto ma la situazione poi è diventata davvero brutta. Sono arrivato con la speranza di aiutare a migliorare le cose, ma gli allenatori hanno continuato ad essere esonerati e, come risultato, il Milan si trova in difficoltà da due anni e mezzo."
Secondo il giapponese, poi, non basta il passato e alcuni grandi nomi qua e là per tornare grandi: "Pochi club al mondo possono contare su un palmares del genere, abbiamo il potenziale ma dire che ce la faremo quando io sarò ancora qui è un altro discorso. Non siamo più nella posizione in cui è sufficiente acquistare qualcuno e sperare che lui da solo sistemi le cose. Intendo, chi abbiamo preso negli ultimi tre anni? Ci sono stati Kakà, Robinho, Balotelli e Torres, che oggi sta giocando alla grande per l'Atletico. La gente sembra non notare queste cose. Chi altri? Muntari, Essien. Qui sono passati tanti buoni giocatori." Anno nuovo, vecchi sfoghi vien quasi da dire. Chissà questa volta come la prenderà Adriano Galliani.