Federico Bernardeschi è pronto per la definitiva consacrazione nel mondo del calcio che conta. L’anno del giovane viola si è chiuso nel migliore dei modi, lasciando grande ottimismo nel 2016 che è appena incominciato. I Della Valle valutano il talento di Carrara più di quaranta milioni, ma Bernardeschi non lascerà Firenze né a gennaio, né durante il prossimo mercato estivo. Il classe 94' spera di partecipare ai prossimi europei e ritiene la Fiorentina di Sousa il mondo giusto per continuare il suo percorso di crescita.
Bernardeschi ha rilasciato al Corriere della Sera una lunga intervista. Tanti i temi toccati, partendo dai primi momenti da giocatore della Viola: "Il primo giorno alla Fiorentina? Un ragazzo come tanti, emozionato e pieno di speranze. Ma già allora sostenuto da una grande convinzione: volevo farcela. Elogi? Sono appena arrivato in serie A e la strada è ancora lunghissima. Consigli a chi comincia a giocare? Dico a loro quello che Sousa dice a me: lavorare, lavorare e ancora lavorare. Drago? Con lui a Crotone c’è stato feeling dal primo giorno. Turbato dalla popolarità? No, penso solo a fare bene a Firenze. Pensato di mollare? Neppure un istante. Sono riuscito a trasformare i periodi neri in occasioni di crescita. L’infortunio? Pensavo potesse essere il mio anno e invece l’ho buttato via, ma sono ripartito con più forza. Anche per questo ho preso la maglia numero 10: non un gesto di presunzione, ma una sfida a me stesso."
L'intervista è poi proseguita sul momento magico della Fiorentina, al secondo posto in classifica, in piena lotta in Europa League: "Sorpresa Fiorentina? In parte, perché conosciamo le nostre potenzialità e sappiamo il lavoro che stiamo facendo. Per lo scudetto potrebbe anche non mancare niente. Il difficile viene adesso, siamo ripartiti con più determinazione di prima. Il girone di ritorno sarà più complicato, ma non abbiamo paura di nessuno e ragioniamo partita dopo partita. Sousa farà tanta strada, è uno psicologo oltre che un grande tecnico, la sua carica è di grande aiuto" Bernardeschi potrebbe lottare per trovare un posto tra i 23 che andranno in Francia: "Europei? Una speranza da vivere con serenità. Spero che il 2016 sia il mio e l’anno della Fiorentina; anzi il contrario, perché la squadra viene prima. Privilegiato? Lo sono, inutile nasconderlo. Ma non è stato facile, perché a 9 anni facevo avanti indietro da Carrara, a 15 mi sono trasferito a Firenze senza certezza. La mia famiglia mi ha aiutato".