Il 2015 della Juventus è stato un anno ricco di successi, di tante gioie ma anche di dolori, di festeggiamenti ma anche di delusioni. Come in ogni storia, appaiono personaggi il cui ruolo risalta più di quello di altri, sia per meriti propri che per doveri scenici. Così è stato anche per i bianconeri, ed è stato interessante andare a ricercare i 10 volti chiave di questi dodici mesi che hanno portato tre trofei alla causa. Facile? Abbastanza. Scontato? Forse. Ma non si poteva probabilmente far diversamente.
GIANLUIGI BUFFON
Numero uno in tutto, sempre. Leader indiscusso dello spogliatoio, in campo e fuori. Non è solo stato protagonista nella scorsa stagione con parate in sequenza, miracoli continui e salvataggi che hanno tenuto a galla i bianconeri, ma ha anche tenuto unito il gruppo e alta la tensione. Nel momento difficile, ovvero l’avvio di stagione 2015/16, ha saputo risollevare il gruppo con la sua personalità e si è imposto, prendendo per mano la squadra. Ha reagito come pochi altri alle delusioni, specialmente dopo l’esclusione dalla lista per il Pallone d’Oro. L’immagine dell’anno è sicuramente la sua esultanza al termine di Juventus – Real Madrid, quando si girò sotto al settore ospiti esultando.
MASSIMILIANO ALLEGRI
Sul 2015 bianconero c’è una firma indelebile, quella dell’allenatore toscano. Arrivato tra le critiche, si è preso una gran rivincita sfiorando il treble, ma probabilmente più di così non si poteva davvero fare. Non solo: in estate, dopo la rivoluzione, ha saputo ridare un’identità alla squadra, riuscendo a trovare la giusta amalgama tra tantissimi infortuni. Dimostra anche di essere di parola, promette di rientrare nella corsa scudetto verso Natale. E queste vacanze le passa a -3 dalla vetta…
CARLOS TEVEZ
Il rimpianto più grande dell’anno è la sua partenza, perché l’impressione è che l’Apache potesse ancora dare tanto a questa Juve. Quanto fatto però non si cancella, è stato un trascinatore in campo, il primo a pressare e l’ultimo a mollare. Ha sbloccato tantissime volte la gara, ha messo la sua firma sul cammino in Champions League della Juve. Il leader tecnico dello scorso anno, a mani bassissime.
LEONARDO BONUCCI
Leggere le critiche che gli sono state rivolte nell’ultima settimana è davvero imbarazzante, pensando soprattutto a quanto fatto nell’anno solare 2015 e anche negli scorsi. Pensare che possa essere sopravvalutato un giocatore che il Bleacher Report e tanti altri hanno inserito nella top11 della scorsa Champions League, che è stato definito come uno dei migliori difensori centrali del mondo da gran parte degli esperti. Ingenerose. Leader difensivo e mentale della squadra di Allegri, capace anche di impostare e far partire l’azione.
ALVARO MORATA
Allegri l’ha prima gestito e poi, al momento giusto, lanciato. Non sta ripetendo per ora la grandissima prima parte di 2015, ma ciò non cancella i gol che hanno portato la Juventus a Berlino. Uomo copertina della Champions League bianconera, probabilmente anche più di Carlos Tevez. Il suo futuro resta ancora incerto, anche se ha sempre detto di trovarsi bene a Torino. In ogni caso, il suo 2015 è stato da ricordare.
ARTURO VIDAL
Le sue condizioni fisiche preoccupavano, e neanche poco, lo staff medico della Juventus. Torna dal mondiale con un infortunio da smaltire, un ginocchio ripetutamente infiltrato, ma quando recupera e trova la miglior condizione torna ad essere il Vidal di sempre, quello combattivo, che va su ogni pallone. Mette l’indelebile firma sullo scudetto con il gol alla Sampdoria, dimostra di essere un fattore. In estate le vie sue e della Juventus si separano, probabilmente è stata la scelta migliore per entrambi.
PAUL POGBA
Nei primi mesi del 2015 è semplicemente devastante, mette in porta ogni cosa passi dalle sue parti, gioca nel migliore dei modi, sfrutta di fatto al massimo le sue potenzialità e mostra tutto il suo talento, tant’è che il Barcellona in estate prova un deciso approccio. Ma il Polpo non si muove, resta alla Juve. Non comincia benissimo, ma quando torna a carburare incide eccome. Non fa grandi numeri, ma le sue giocate sono spesso quelle che portano poi ai gol bianconeri.
GIUSEPPE MAROTTA
L’unico rimprovero del mercato estivo che gli si può fare è quello di non essere riuscito a portare in bianconero Julian Draxler, e sul più bello è stato anticipato dal Wolfsburg, presentatosi con più soldi. Si muove in anticipo su tutti e riesce a prendere Dybala e Khedira, spende una cifra importante ma si aggiudica uno dei migliori terzini sinistri battendo la concorrenza del City. Sotto traccia porta Mandzukic in bianco e nero. Aggiunge anche Cuadrado di fatto pagandolo pochissimo (e avendo alte possibilità di acquistarlo a titolo definitivo a una cifra ben minore rispetto a un eventuale riscatto). Il neo resta forse Hernanes, ma senza dubbio ricostruire una squadra non era facile e ci è riuscito al meglio.
PATRICE EVRA
Non è un nome che va in copertina, che prende il proscenio. Eppure pensare a questa Juventus senza di lui è davvero difficile. Non tanto per l’apporto in campo, che è comunque ottimo, ma per la leadership. È il primo a rimproverare i compagni, Pogba con lui sta crescendo tantissimo sotto il profilo mentale. Giocatore perfetto per mentalità in questa Juventus.
PAULO DYBALA
Ha conquistato i tifosi nell’immediato, a suon di colpi e di gol (capocannoniere attuale di questa Juventus). In tanti si aspettavano un inizio lento, si pensava che sarebbe stato gestito, come successe con Morata l’anno scorso: inserimento progressivo per poi prendere in mano la squadra l’anno prossimo. È andato oltre le aspettative ed ora è il leader tecnico indiscusso della squadra insieme al suo grande amico Paul Pogba. Meglio di così…