Se sei allenatore dentro, nel profondo, non basta aver vinto tutto, di fatto, a livello di club e di Nazionale. Non basta essere campione del mondo, il richiamo del campo, della panchina è troppo forte per essere ignorato troppo a lungo.
Ecco perchè anche uno come Marcello Lippi, non proprio l'ultimo arrivato, si dice pronto a rimettersi di nuovo in discussione con la proposta giusta, come rivela alla Gazzetta dello Sport: "Ho detto basta alla Cina, ma non ero stanco di calcio: non volevo stare lontano da casa. Ho voglia di calcio, mi ritrovo a vedere partite e pensare a cosa farei, chi sostituirei. Se capita l’occasione, bene, altrimenti fa lo stesso. È tramontata l’idea che un tecnico conti il 20% se va bene. Non è così e non lo è mai stato per Mourinho, Capello, Van Gaal, anche Lippi e altri: sono gli stessi grandi giocatori a pretendere una guida forte e sicura. Non un padre, un fratello o uno simpatico. Ma chi ti fa vincere e migliorare i contratti" Le chiamate arriveranno di sicuro, per ora Lippi si limita a parlare di alcuni suoi colleghi, a partire da Allegri: "È concreto, ha buone conoscenze tecnico-tattiche, sa cambiare in stagione e anche a partita in corso, come facevo io. E ha coraggio. Non era mica da tutti mettere Morata in panchina e individuare in Mandzukic la rabbia e la cattiveria per scatenare una rincorsa fantastica a cui non credeva nessuno. Oppure l’idea di tornare al 3-5-2. Peccato però per il k.o. a Siviglia: era evitabile, cambia la Champions. Bayern? Una delle due più forti. Però dalla faccia di Guardiola si capiva che non era contento neanche lui."
Sempre a proposito di Guardiola ecco il Lippi pensiero: "Molto più serio comunicare subito che Guardiola andrà al City e Ancelotti al Bayern Dopo tanti anni, ha dato tutto e vuole cambiare. I suoi giocatori s’impegneranno come prima. Gurdiola ha creato e allenato la squadra più forte di sempre: il Barça, oltre a vincere tutto, ha conquistato due Europei e un Mondiale con i suoi giocatori. Ha dato un contributo importante alla storia del calcio. Oggi è uno dei due-tre migliori al mondo." Non il migliore, però, che Lippi non ha dubbi essere Carlo Ancelotti: "Il numero uno al momento èAncelotti. Nessuno come lui. Grande esperienza da calciatore e poi da allenatore accanto aSacchi. Ha vinto in ogni campionato e lo farà anche in Germania. Soprattutto non c’è un calciatore che abbia mai detto una parola negativa nei suoi confronti. Ci vogliono qualità e cultura calcistica."
Infine parole spese per tre tecnici emergenti in Serie A come Paulo Sousa, Di Francesco e Sarri: "Sarri ha smentito un luogo comune, dimostrando che in tre mesi si possono trasmettere le proprie idee e conquistare i giocatori, da Higuain all’ultimo. Sousa in certi momenti gioca il calcio più spettacolare, brillante e verticale, e ha grandi doti di comunicazione. Di Francesco gioca un calcio organizzatissimo, atletico, aggressivo, moderno, sorprendente."