Un riconoscimento a Dubai - in occasione dei Globe Soccer Awards - un segno tangibile del Pirlo giocatore, un grazie per quanto offerto in anni di calcio ad alto livello. L'Europa, oggi, è un ricordo, l'America è presente e futuro, scarpette ai piedi. Il regista azzurro cancella propositi di ritiro anticipato e anzi rilancia la sua candidatura per la prossima rassegna continentale. 

Mesi decisivi i primi del 2016, per risalire la china, capovolgere gerarchie al momento consolidate. 

"Non è ancora arrivato il momento di smettere, ho ancora tanta voglia di giocare. C'è la possibilità di giocare l'Europeo ma dipenderà molto da me, da quello che farò vedere sul campo. Sono ancora molto motivato, cercherò fino all'ultimo di mettere in difficoltà l'allenatore".

Rapporto franco con Antonio Conte, mentore di Pirlo alla Juventus prima e in Nazionale poi. Il Ct conosce il potenziale del centrocampista, ma deve mettere sul piatto pro e contro di una candidatura pesante. L'Italia è oggi più di Verratti che di Pirlo e la coesistenza non è cosa semplice. Il calcio a stelle e strisce non sottopone a dura prova fisico e testa, come invece il probante pallone del vecchio continente. Scelta difficile, alla base un intatto rispetto.

"Abbiamo costruito un bel rapporto, abbiamo condiviso grandissimi successi insieme. Adesso è il ct della nazionale, però per noi non è cambiato niente, lui sa che gioco ancora e mi può vedere quotidianamente nel campionato americano. Il rispetto e quello che abbiamo condiviso insieme rimarranno per sempre".

Pirlo torna poi sull'addio al calcio italiano e alla Juventus. Decisione ragionata, i saluti dopo una stagione da incorniciare, chiusa con il titolo e la finale di Berlino. Il momento più alto per chiudere una storia di successi, personali e di gruppo. 

"Loro volevano che restassi ancora, non mi hanno mandato via. È stata una mia decisione, avevo altre scelte in testa e ho deciso per questo. Si arriva a una certa età in cui bisogna fare delle valutazioni. Era arrivato il momento giusto per cambiare e fare una nuova esperienza dopo quattro fantastici anni e aver vinto quello che c'era da vincere. Ho fatto una scelta di vita per imparare qualcosa di nuovo".

Non c'è spazio per la suggestione. Non c'è traccia di ritorno. Il calciatore chiude la porta a speculazioni di mercato, dopo le voci di un interesse nerazzurro. L'idea è di prolungare la permanenza a New York, consolidare la sua presenza negli States, aiutando compagni e squadra nel processo di crescita. 

"Voglio concludere il mio contratto in America. Il New York City è una società ambiziosa, siamo andati in America non per andare in vacanza ma per fare un'esperienza vincente. Il nostro obiettivo è sempre quello di andare in campo per vincere. L'Inter? Le voci di mercato non mi disturbano, ci sono abituato. Tante squadre mi hanno cercato ma ho un contratto con il New York City e voglio rispettarlo. Mi hanno dato grande fiducia. L'anno prossimo da gennaio vogliamo iniziare tutti insieme il nuovo campionato con un nuovo allenatore facendo le cose per bene per raggiungere traguardi importanti".