11 partite consecutive in panchina, poi il ritorno a Frosinone dal primo minuto anche, se non soprattutto, per colpa della scarsa forma fisica di Cerci dell'ultimo periodo. A volte la vita sa essere proprio strana a livello calcistico, chiedere per conferma a Keisuke Honda.

Dopo l'ultima vittoria del Milan per 4-2 contro la squadra di Stellone i complimenti di Mihajlovic e Galliani sono stati soprattutto per il giapponese. Forse dovuti al fatto che su di lui le voci di mercato non si sono mai spente e anzi si sono moltiplicate, soprattutto dopo un paio di uscite verbali poco morbide del numero 10 rossonero. Dal Milan, però, è sempre emerso che almeno fino alla fine della stagione Honda non si muoverà, poi chissà. Lui, dal canto suo, ha quasi sempre preferito il lavoro sul campo e l'impegno in allenamento piuttosto che gli sfoghi plateali. Così a Frosinone non si è lasciato sfuggire l'occasione di recuperare posizioni importanti nelle gerarchie rossonere. Il tandem con Abate è stata la chiave di volta fondamentale del Milan per mettere in difficoltà la difesa di Stellone. Applicazione difensiva e qualità offensiva nelle giocate, così Honda a Frosinone si è preso la scenza, anche senza gol, ma con tante giocate utili per i compagni.

Il Milan probabilmente cercherà un esterno per il proprio centrocampo. E' vero che Honda ha fatto bene nell'ultima gara, ma anche lui come Cerci ha spesso mostrato una certa discontinuità a livello di prestazione. A testimonianza di questo il fatto che Honda era partito titolare, per poi essere superato proprio da Cerci adesso finito nuovamente in panchina. La giostra potrebbe durare anche per il girone di ritorno. Prestazioni di Honda e mercato permettendo.