Non è una novità che dovessero essere Pogba, Khedira e Marchisio i tre titolari del centrocampo bianconero, ma gli infortuni in estate ed a inizio stagione hanno frenato non poco il lavoro di Max Allegri, che si è ritrovato con un centrocampo non equilibrato, con tanti giocatori di sostanza (Sturaro e Lemina per citarne alcuni) e pochi dai piedi buoni, addirittura provando Hernanes e Padoin come playmaker con scarsi risultati, soprattutto per il primo che ha mancato di personalità.

In estate si era capito che Marchisio quest'anno sarebbe stato l'erede di Pirlo per la cabina di regia e finora sta ricoprendo il ruolo con grande sagacia tattica, anche se dovrebbe osare di più nelle verticalizzazioni e magari provare a segnare un po' di più, ma è comprensibile che i gol vengano meno data la delicatezza del ruolo che occupa che richiede piedi buoni, tanta attenzione in fase difensiva, il saper leggere le situazioni di gioco ed avere un ottima concentrazione. Claudio ha tutto per crescere sotto questo punto di vista e potrà sicuramente migliorarsi nel 2016 dato che le qualità tecniche-tattiche non gli mancano (ottima tenuta della palla e gioca spesso di prima, oltre ad avere tempi d'inserimento con/senza palla perfetti). Tanto per far capire quanto pesi la sua presenza, è significativo dire che la Juventus ha perso una sola gara con lui in campo, ovvero la sciagurata trasferta di Siviglia.

Khedira in estate è arrivato come sostituto di Pirlo nel tridente titolare di centrocampo ma anche come incognita per la sua tenuta fisica. Il suo habitat naturale è il centro del campo, si può inserire tranquillamente in qualunque schema di gioco, che sia un reparto a tre o a quattro, in mezzo o mezz'ala, le sue caratteristiche si sposano bene con coloro che sono alla corte di Massimiliano Allegri già da tempo. L'incognita sulle condizioni fisiche resta grande: oltre ai già citati problemi alle ginocchia, solo in questa stagione ha dovuto fare i conti con svariati problemi muscolari ed una commozione cerebrale, ma se riuscisse a mettersi il peggio alle spalle, sarebbe una pedina fondamentale per il tecnico livornese.

Ragazzone alto quasi centonovanta centimetri, il ventottenne è preziosissimo per il suo lavoro da mediano pronto a rompere il gioco degli avversari e far ripartire la squadra. Destro naturale, è dotato di una discreta visione di gioco, inoltre non si nega qualche licenza offensiva soprattutto su calci da fermo per andare a tentar di sfruttare una delle sue armi migliori: il colpo di testa. Anche il tiro da fuori non è malaccio. Pur potendo ricoprire il ruolo di play del centrocampo, seppur con caratteristiche diverse da Pirlo per capirci, Max ha deciso di affidargli compiti più di rottura ed inserimento anziché di costruzione di gioco nel senso stretto del termine, quindi è più un Vidal per modo di stare in campo, anche se meno irruento del cileno. Con lui in campo la Juventus non ha mai perso, segno di quanto sia importante il suo lavoro in fase d'interdizione. 

Paul Pogba ormai lo conosciamo da tre stagioni, quest'anno é partito male come tutto il resto della squadra, tanta pressione per lui che indossa la numero 10 bianconera (categoricamente richiesta da lui stesso) anche se con caratteristiche ben diverse dai Zidane, Platini, Del Piero del passato. Tante critiche per lui ritenuto sopravvalutato dalla piazza ma che sta finalmente zittendo a furia di prestazioni sontuose nelle recenti sfide, ed i gol arrivano. Lui che rappresenta il pezzo pregiato della Juve e di Mino Raiola con i più importanti club europei che lo cercano, ma per ora ha sempre detto di stare bene a Torino e di voler rimanere a lungo. Molto dipenderà anche dagli Europei in Francia l'anno prossimo, manifestazione in cui sarà chiamato a prender la squadra per mano e portarla sul tetto d'Europa. In quel caso sarebbe difficilissimo trattenerlo.

Per ora Agnelli e Marotta si godono lui e Dybala. Il francese è stato cruciale nelle sfide recenti contro Milan, City, Torino e Fiorentina grazie alle sue qualità balistiche, una straordinaria prestanza fisica ed una progressione spaventosa palla al piede. Ricorda il miglior Yaya Tourè per caratteristiche anche se rispetto all'ivoriano deve migliorare nel tener palla e soprattutto essere meno lezioso e più pragmatico e concreto. I numeri da fuoriclasse li ha ed ora che il tridente titolare di centrocampo della Juve sta dando continuità per prestazioni e rendimento, lui, ma anche Claudio e Sami, saranno fondamentali per il gioco e l'equilibrio tattico richiesto da Max Allegri e per la Juve che si appresta ad un 2016 tutto da vivere con la lotta scudetto ancora apertissima e la capolista Inter nel mirino a soli 3 punti di distacco (e si sa che per vincere il campionato di Serie A serve un'ottima difesa, un centrocampo solido ed un attaccante in forma che la butti dentro), oltre alla sfida proibitiva ma affascinante col Bayern Monaco agli ottavi di Champions League.