Una stagione vincente si testa nei momenti positivi, ma, soprattutto, in quelli negativi. Perché è facile, si sa, fare il bello e cattivo tempo quando si vince; ma è quando si perde che si vede la squadra che può andare avanti e quella destinata a sopperire. E' questa la prova di fronte a cui si trova la Fiorentina di Paulo Sousa, al primo grande crocevia della stagione: sconfitta dalla Juve, che ora dista solo due punti in classifica, e poi eliminata in Coppa Italia dal Carpi, la Viola ha di fronte a sé solo un'opzione: terminare il 2015 coi 3 punti, e respirare un po' prima delle fatiche del girone di ritorno.

Ma la sfida del Franchi di oggi è tra le più ostiche che si potessero presentare in questa fase così delicata: a Firenze i padroni di casa ospiteranno infatti il Chievo di Rolando Maran, reduce da una bella striscia di due vittorie consecutive, una di quelle squadre che provinciali proprio non sono ma contro le quali, per chi ha ambizioni di primato, l'unico risultato utile ammesso è la vittoria. I precedenti al Franchi strizzano l'occhio chiaramente ai padroni di casa, che negli ultimi cinque incontri casalinghi hanno collezionato 12 dei 15 punti disponibili, lasciando ai clivensi soltanto una vittoria per 2 reti a 1 nel lontano 2012. Il Chievo è undicesimo in classifica, a quota 22 punti, nel gruppone di mezzo in cui basta una vittoria per schizzare nella parte sinistra (o una sconfitta per sprofondare nella destra).

Qui Fiorentina

La sconfitta dello Juventus Stadium per 3 reti a 1 aveva fatto male, ma il gol di Di Gaudio nell'incontro di Coppa Italia contro il Carpi è stato la mazzata decisiva: bisogna cambiare rotta, e bisogna farlo il prima possibile. Il 3-4-1-2 che Paulo Sousa metterà in campo contro il Chievo è quasi la migliore formazione disponbile per la Fiorentina, con la chiave tattica di Bernardeschi che si accentra partendo da laterale destro e il collaudatissimo duo d'attacco Kalinic-Ilicic, col secondo che è sempre più una pedina fondamentale del gioco viola. La Fiorentina deve fare del possesso palla e delle percussioni la sua arma in più; la partita, se non si incalanerà da subito sui giusti binari, potrebbe essere sempre più un gioco al logoramento con un Chievo ermetico e quadrato in difesa e veloce a ripartire. Il segreto è uno solo: segnare subito e poi provare a dilagare.


Qui Chievo

Senza timori e senza nulla da perdere, il Chievo va a Firenza con la fama di una che le grandi le fa soffrire. La Juve ne sa qualcosa. Gioco compatto in difesa, quello di Rolando Maran è un 4-3-1-2 che punta sul pressing in fase di non possesso e contropiede veloce, una tattica che ha permesso ai clivensi di segnalarsi come una mina vagante del campionato. In difesa, confermatissima l'esperta coppia Dainelli-Gamberini, mentre in attacco Paloschi è favorito al ballottaggio con Inglese. Per il resto, confermata la formazione delle ultime due, vittoriose uscite. Chissà che il Chievo non riesca a concludere l'anno con un'ultima impresa.

Occhio a...

Per la Fiorentina, il premio dell'anno non può che andare a Ilicic, quel giocatore che a giugno doveva partire, e che ora è la maggiore certezza del mister Sousa. Per il Chievo, con queste caratteristiche dell'incontro, proviamo a puntare su un outsider: Simone Pepe. Le grandi sfide le sa giocare: che sia la sua ora?