Una splendida partita quella disputata allo Stadio Sant'Elia di Cagliari tra la seconda e la terza forza del campionato di Serie B. La squadra di casa allenata da Rastelli esce vincitrice dal confronto, grazie ai gol messi a segno nel primo tempo da Melchiorri e Sau, ma il Bari chiude a testa altissima dal confronto al cospetto dei sardi e con rinnovate certezze. La sconfitta non ridimensiona affatto, dunque, le velleità di alta classifica dei pugliesi, con Nicola che può essere più che soddisfatto dell'impegno profuso. Nel finale Guarna regala una speranza ai suoi salvando dal dischetto su Sau, ma la vittoria resta in Sardegna.
Massimo Rastelli sceglie il 4-3-1-2, rinunciando sia a Barreca che Murru per avere maggiore copertura, con Balzano e Pisacane ai lati di Salamon e Ceppitelli, che centralmente difendono l'area di rigore protetta dal solito Storari. Tello e Munari agiscono da mezzali ai lati di Fossati in mediana, con Farias che parte da trequartisa alle spalle del duo composto da Marco Sau e Federico Melchiorri di punta. Non c'è Joao Pedro. Risponde con il 4-3-3 Nicola, con i pugliesi che si affidano alla velocità di De Luca e Rosina, che con Maniero formano il terzetto offensivo. Gentsoglou barometro di centrocampo, con Valiani e Porcari ai suoi lati. Davanti a Guarna ci sono Sabelli e Contini, con Gemiti e Cesare ai lati.
Così come previsto dai due allenatori alla vigilia, squadra che si affrontano subito a viso aperto, con il Cagliari che si rende pericoloso con un destro dal limite di Tello ed un colpo di testa di Salamon, sugli sviluppi di un corner. Risponde il Bari, che non resta a guardare: Rosina sugli sviluppi di una punizione cerca l'assistenza centrale per Maniero, chiuso da Ceppitelli. Sono passati solo cinque minuti ma i ritmi sono indiavolati. I sardi si fanno vedere ancora su palla inattiva: Fossati crossa benissimo sul primo palo, con Maniero che sventa la minaccia prima dell'arrivo di Melchiorri. Ritmi che calano nei dieci minuti successivi, dove il solo Fossati si fa vedere dalle parti di Guarna con una conclusione dal limite deviata dalla difesa. Le squadre si equivalgono, con gli ospiti che riescono ad imbrigliare centralmente le trame offensive dei padroni di casa di Rastelli. Bari che si dispone bene sulla propria trequarti e lascia soltanto le conclusioni dalla distanza ai sardi.
E' però proprio da un autentico bolide dai 40 metri che nasce l'azione del vantaggio del Cagliari al minuto 22: Salamon calcia da lontanissimo, Guarna non trattiene e favorisce il tap-in di giustezza di Melchiorri (che parte in posizione regolare alle spalle di Contini). Il gol del vantaggio esalta gli uomini di Rastelli, che pressano quelli di Nicola asfissiandoli al limite dell'area di rigore. Ospiti che, di contro, non riescono ad uscire indenni dalla propria metà campo: Sau in contropiede lancia Farias che stoppa perfettamente e calcia col destro, ma Contini riesce a metterci una pezza. Isolani che continuano a farsi preferire in fase di impostazione e concretizzano gli sforzi profusi, raddoppiando al minuto trentacinque con un contropiede micidiale: Farias va via a tre avversari, prima di servire Sau che, tutto solo, beffa col piatto destro l'estremo difensore ospite. La reazione della squadra di Nicola è da grande squadra. Due minuti e Rosina riapre il match: punizione velenosa dal limite sulla quale nessuno in area riesce ad intervenire, con Storari che può solo osservare la sfera insaccarsi alle sue spalle.
Inevitabile che dopo tante emozioni e soprattutto tanto agonismo negli ultimi dieci minuti le due squadre preferiscano attendere il fischio finale di Pasqua, mettendo fine ad un bellissimo primo tempo.
Si riparte con gli stessi ventidue effettivi, con il Bari che approccia meglio l'inizio della ripresa. Due gli angoli per i pugliesi, che non riescono a sfruttarli al meglio, anzi. Sugli sviluppi del secondo è Melchiorri a partire in contropiede e lanciare Sau: il minuto sardo serve Farias sul secondo palo, ma il brasiliano perde tempo per controllare la sfera ed accentrarsi sul ritorno di Valiani e spara alto da ottima posizione. Sono gli ospiti a fare la gara, con i sardi che invece si chiudono nella propria trequarti e provare a ripartire in contropiede: Rosina prova spesso la giocata sull'out destro, a rientrare, ma Ceppitelli e Salamon fanno buona guardia centralmente su Maniero. Il Cagliari torna a pressare oltre la linea di metà campo e, dopo aver alzato notevolmente il baricentro dell'azione, crea con Fossati al limite che tocca per Farias: la sponda per Sau è perfetta, ma il mancino del sardo, al minuto 60, è fuori misura. Nicola sceglie un atteggiamento più aggressivo con il 4-2-3-1: Boateng che prende il posto di Gentsoglou. Pochi secondi dopo gli ospiti sfiorano il pareggio con De Luca, che a centro area non approfitta di un errore di Ceppitelli.
Pugliesi sempre propositivi ed in partita, mentre il Cagliari inizia ad accusare i primi sintomi della stanchezza e di un primo tempo giocato su ritmi elevatissimi: a metà ripresa l'altra occasionissima per la squadra di Nicola. Rosina è esemplare nel trovare spazio tra le linee difensive sarde e servire in profondità De Luca, che stoppa a seguire e calcia col mancino: Storari devia in angolo appostato sul primo palo. L'ex Juventus è costretto ad intervenire qualche minuto dopo sulla girata di testa di Maniero, che non riesce ad angolare. Si entra nell'ultimo quarto d'ora con stanchezza e mancanza di lucidità che sfociano nella frenesia delle due squadre, di chiudere la gara o di cercare il pari. I cambi dei due allenatori, Rastelli in testa, rallentano e frenano gli impeti: Joao Pedro prende il posto di Farias, mentre Sansone sostituisce Porcari. Sau, negli ultimi dieci minuti, ha due occasioni per chiudere la gara: provvidenziale, nella prima, una chiusura di Contini; molto più clamorosa la seconda: Sau va via a Di Cesare che in scivolata tocca con la mano in area di rigore. Proprio Sau dal dischetto incrocia la conclusione, con Guarna che si supera lasciando la contesa ancora in bilico. L'ultima occasione del match è per Sansone, che calcia però di poco a lato la punizione dal limite dell'area di rigore. I 4 minuti di recupero non premiano gli ultimi sforzi dei baresi.