Viene quasi da dire che Mihajlovic, della partita di ieri sera contro il Crotone, possa salvare solo il risultato finale e le prestazioni di Montolivo, Niang e Bonaventura. I tre cambi che gli hanno permesso di avanzare al turno successivo di Coppa Italia. Il 2-1, infatti, è una punizione dal limite del numero 28, mentre il 3-1 del francesino nasce da un'azione in contropiede ancora organizzata da loro tre.
Possibile e forse giusto aggiungere Luiz Adriano a quelli che si meritano un pollice alto. Ancora un gol e la sensazione di poter contare su di lui come risorsa per l'attacco anche a gara in corso. Da qui in avanti una distesa di insufficienze e prestazioni non all'altezza della maglia del Milan. Degli 11 schierati ieri sera da Mihajlovic ad inizio partita, Luiz Adriano a parte, non si è visto qualcuno in grado di essere una carta in più dalla panchina per l'allenatore serbo. Riserve o seconde linee, chiamatele come volete, erano e probabilmente sono destinate a rimanere da qui fino alla fine della stagione. Un guaio per il serbo, costretto a confidare nel fatto che nessuno dei titolari abbia neppure un raffreddore da qui a Maggio per non rischiare di dover stravolgere la propria formazione. Eppure la sfida contro il Crotone era stata presentata con parole e toni di un certo tipo. Congelati e sbriciolati nel freezer di San Siro, scaldato solo dall'entusiasmo dei tifosi del Crotone giunti fino a Milano. A fine partita sembrava che ad aver vinto fossero stati i calabresi visto l'entusiasmo dell'ambiente, mentre la Curva Sud, o almeno la parte presente allo stadio, aveva abbandonato il proprio settore già alla fine dei tempi regolamentari.
Venendo ai singoli l'analisi rischia di essere impietosa un po' per tutti. Calabria e De Sciglio hanno fatto fatica, sia in fase di spinta che quando dovevano provare a contenere. Spesso lasciati in mezzo a due avversari da contrastare. Se il classe '96 sta forse vivendo un normale periodo di bassi dopo gli alti in autunno, la situazione di De Sciglio rischia di diventare presto irrecuperabile. Mexes e Zapata hanno ancora una volta dimostrato la loro fragilità mentale, il gol segnato dal Crotone nasce da una lettura di gioco ai limiti dell'immaginabile se hai la maglia del Milan addosso. Il trio di centrocampo ha fatto vedere che la qualità di gioco è ben altro rispetto a quanto fatto vedere. Non a caso solo Poli ha finito la gara, mentre Nocerino e Josè Mauri sono stati richiamati in panchina. Infine Suso e Honda sono stati lenti e imprecisi, poco fisici e affamati, venendo spesso mangiati a livello di intensità dai giocatoria di Juric. Per il giapponese alibi finiti, non da stasera, e attesa per qualche squadra che abbia voglia di puntare su di lui, magari in un campionato in cui ti permettono di giocare a 5-6 tocchi. Per lo spagnolo si vedrà, ma anche qui la permanenza a Milanello è ad alto rischio. Mihajlovic continua a dire che tutti si allenano in maniera esemplare. Forse, però, bisogna distingurere chi è da Milan e chi non lo è, non in base all'impegno, ma al valore tecnico.