Ancora uno stop casalingo per la Lazio, che ha perso la spinta propulsiva delle prime giornate. Questa volta, a costringere i biancocelesti al pari casalingo è il Palermo del neo allenatore Davide Ballardini, che trova un 1-1 interessante in una piazza tutt’altro che semplice.
Ballardini fa esordire dal primo minuto l’ex Perugia Goldaniga; per Pioli, parte titolare Felipe Anderson, con Candreva in panchina. La Lazio parte subito a trazione offensiva, alzando il baricentro ma senza produrre azioni eclatanti. Si segnala una quantità spropositata di calci d’angolo, dalla quale però i biancocelesti non riescono a trarre nulla di positivo. I ritmi del gioco sono alti, col Palermo che prova a partire in contropiede, trovando le quadrature di un ispirato Vazquez. Dopo 20’, il Palermo passa, proprio con Goldaniga: su un’azione confusa di calcio d’angolo, il giovane classe 1993 è bravissimo a controllare di sinistro e calciare di destro all’angolino basso, in posizione regolare. Da quel momento in poi, la Lazio prova a reagire, sempre su azioni di tiro dalla bandierina. Sorrentino è bravo prima su Hoedt e poi su Gentiletti. L’arbitro Celi manda le squadre al riposo sul punteggio di 1-0 per gli ospiti.
Inizia la ripresa, e Hoedt va subito in gol: ma Celi aveva già fischiato in precedenza, la marcatura è annullata. A questo punto, inizia una fase in cui la Lazio attacca in maniera confusa e nervosa, mentre i rosanero procedono in contropiede ordinati, creando più di un grattacapo alla difesa biancoceleste. Marchetti è provvidenziale in più di occasione, prima su Chochev (due volte) e poi su Gilardino. La svolta all’incontro è data dall’ingresso di Candreva al posto di uno spento Djordjevic. Al 67’, un grave errore di Hiljemark lo porta a stendere da dietro in area Lulic. Per l’arbitro non ci sono dubbi: è calcio di rigore. Dal dischetto, va proprio Candreva, freddo e lucido nel trovare la sua prima marcatura stagionale. E’ 1-1. Da quel momento in poi, la partita si addormenta un po’, con due occasioni per parte: prima salva Marchetti su Rigoni, al 75’; poi, nei minuti di recupero, Kishna in area colpisce larghissimo di testa.
Finisce in pareggio, una X che lascia la Lazio amareggiata, ancora una volta vittima di una mancanza di gioco che non va oltre i tiri dalla bandierina e che sembra dipendere più dal caso che da un’effettiva propensione tattica. Bene invece il Palermo, capace di ingabbiare l’avversario in una logica di contropiede e continue ripartenze; prestazione coronata dall’ottima intuizione di Goldaniga.