Il Delfino sbrana i Lupi. Con tre gol - Memushaj su rigore nel finale del primo tempo, Verre in apertura del secondo e Caprari al 34′ dopo il gol avellinese di Zito al 17′ st - il Pescara liquida l’Avellino e consegna agli archivi l’anticipo di B con una vittoria a suo nome. Utile solo a fini statistici e ad animare i 7 minuti di recupero il gol di Mokulu al 45′ st.
La gara.
Nel Pescara Verre vince il ballottaggio con Selasi e viene schierato a centrocampo. In avanti i soliti tre moschettieri, Benali alle spalle di Caprari e bomber Lapadula. Nell'Avellino poche novità. C'è Nica sulla fascia destra, mentre dietro le punte c'è Bastien, con Insigne relegato in panchina. In avanti coppia obbligata formata da Mokulu e Trotta.
Pronti via e il Pescara accarezza il gol del vantaggio al 4’ minuto: scambio tra i tre d'attacco, progressione palla al piede di Benali, che poi serve Verre. Quest'ultimo mette un tiro-cross verso il centro dell'area, Lapadula in scivolata arriva sul pallone e non centra lo specchio di un nulla.
Il Pescara è molto più pimpante degli ospiti che lanciano solo il pallone alla ricerca disperata di Mokulu. Tesser deve correre subito ai ripari al 22’, quando deve sostituire Biraschi con Giron. Al 27’ ancora Pescara con Benali che dopo un 1-2 con Verre si allunga troppo il pallone, permettendo a Frattali di uscire sul pallone.
Al 32’ tocca a Caprari sfiorare il gol del vantaggio per gli abruzzesi, con un calcio di punizione che sibila la traversa. Il gol è nell’aria per gli uomini di Oddo e la svolta arriva al 37’: cross dalla sinistra di Crescenzi, tocco di mano di un difensore dell'Avellino. Rigore. Dal dischetto Memushaj non fallisce. 1-0 strameritato.
Il primo tempo termina con il Pescara in vantaggio meritatamente, mentre non si registrano tentativi dell’Avellino dalle parti di Fiorillo.
Il secondo tempo inizia come il primo, ma stavolta il Pescara capitalizza: al 53’ Caprari recupera la palla sulla trequarti e serve subito Verre. Il numero 40 sfida Nica a tu per tu, doppio passo, pallone sul sinistro e tiro ad incrociare che si infila a fil di palo. 2-0.
Passano due minuti e un Pescara scatenato sfiora il tris: Memushaj premia l'inserimento di Zampano, che da ottima posizione calcia di potenza, non centrando di un niente lo specchio della porta. La legge del calcio è spietata e al 61’ l’Avellino alla prima vera occasione accorcia le distanze: traversone dalla trequarti di Giron, Trotta stoppa il pallone al centro dell'area e lo difende. Dopo il tocco del difensore la sfera arriva a Zito, che, appena entrato per Gavazzi, incrocia col sinistro e non lascia scampo a Fiorillo. Il Pescara sembra scosso e l’Avellino prende coraggio ma non si registra nessuna sortita offensiva in area abruzzese.
Al 78’ il Pescara, nel momento peggiore, cala il tris con un gol da antologia di Caprari: Crescenzi va via sulla sinistra, serve Caprari al limite dell'area, che in uno spazio inesistente riesce a spostarsi il pallone sul destro e metterlo all'incrocio dei pali alla sinistra di Frattali. Chapeau.
All’82 doppia occasione del Pescara con Lapadula: nella prima, imbeccato da Verre calcia addosso a Frattali e sugli sviluppi del susseguente angolo l’ex del Teramo incorna, ma la palla esce di un centimetro alla sinistra del portiere campano. Il Pescara spreca e l’Avellino cinicamente colpisce: calcio d'angolo dalla sinistra per l'Avellino. Pallone al centro, dove Trotta impegna Fiorillo che si supera con un riflesso, ma Mokulu è li e di testa non sbaglia.
L’Avellino non riesce a creare nulla nei 7 minuti di recupero ed è ancora la squadra di Oddo a sfiorare il poker, prima con un missile di Verre dai 30 metri poi al 96’ con Memushai, che entra in area palla al piede, lascia partire il sinistro, ma è bravo Frattali a deviare sopra la traversa. E’ l’ultimo sussulto di un match infinito e al triplice fischio esultano gli 8.700 presenti all’Adriatico di fede pescarese che può iniziare davvero a sognare in grande