Il giorno di Gianluigi Buffon. Il 19 novembre 1995 fece il suo esordio in Serie A con la maglia del Parma, con il 12 sulla schiena. L'avversario? Il Milan, proprio quella squadra che si prospetta essere la prossima avversaria della Juventus, sabato sera alle 20.45 a Torino. Un match che conta per la classifica e per il morale, per riavvicinarsi alla vetta e prendere fiducia. E i bianconeri avranno in porta il loro capitano, rientrato dall'esperienza con la Nazionale Italiana (presenze 153 e 154) con un fastidio al bicipite femorale, ma gli accertamenti hanno dato esito negativo. E dunque, via libera per Buffon.
E a Sky parla della classifica, in un giorno speciale: "Dalla gara con l'Empoli, e forse anche prima, fino a Natale, ogni partita influenzerà il nostro cammino, dobbiamo saperlo e dobbiamo mettere la cosiddetta 'testa nel carro armato' per questo mese, perchè realmente abbiamo la possibilità di essere padroni del nostro destino e questa è una gran fortuna e una gran responsabilità".
Sono arrivate le parole anche a Marca, dove ha citato vari colleghi, uno in particolare: "Il migliore della mia epoca è stato Casillas. Lui con le mani è sempre stato il migliore. Quelli di sempre invece sono Yashin, Zamora, Zoff, Maier e Banks, ma se dovessi selezionare quelli della mia epoca direi Schmeichel, Zenga, Pagliuca, Zubizarreta. Nell'ultimo decennio Cech e Casillas sono stati i migliori, mentre negli ultimi tre dico Neuer, fantastico nel gioco aereo. Il ceco invece è stato il più completo in generale. Reina tecnicamente è bravissimo". Lui che ha sempre avuto come idolo il camerunense N'Kono, da i voti ai colleghi. Rimanendo umile, come sempre. E con la testa al presente e al futuro più prossimo.