Un piccolo, piccolissimo resoconto, a metà girone di andata. Ormai le direttrici di questo campionato sono state tracciate e, salvo qualche ribaltone, dovrebbero dare un'impronta alla serie B 2015/16. Si parte con le prime della classe, le tre C: meritatamente al comando il Cagliari, squadra forte sia a livello tecnico che tattico e capace di ammazzare senza fatica anche i match più difficili. Tanti complimenti, poi, vanno al sorprendente Crotone di Juric, squadra con un gioco veloce ed offensivo capace di colmare il gap rispetto alle altre formazioni. Promosso solo per la posizione in classifica, poi, il Cesena: gli uomini di Drago, infatti, vincono ma non convincono, ritrovandosi nelle zone nobili della classifica più per i giocatori che per le prestazioni. Flessione ormai da riportare anche per il Livorno, non più corazzata imbattibile ma formazione ugualmente temibile ed attrezzata per la promozione. In ambito playoff, l'impensabile sorpresa è il Novara, squadra con il miglior rendimento nelle ultime 5 gare e capace di uscire vincitore contro formazioni del calibro di Pescara, Cagliari e Vicenza. Sbuca a fasi alterne anche il Bari, collettivo tale da poter puntare senza problemi alla promozione diretta ma quasi “smanioso” di rischiare ogni anno la permanenza in B a causa di alcune prestazioni senza logica. Curiosità, invece, per il Vicenza, squadra che sembra sempre lì, nelle zone alte e che mai, però, si lancia definitivamente, come se avesse paura del grande salto. Posizione ingenerosa, seppur dettata dagli ultimi due stop, per il Pescara, ma siamo certi che i delfini risaliranno grazie sia al bel gioco espresso che ad un Lapadula d'eccezione.

Nella zona mediana, il limbo, si colloca l'amara delusione Spezia, capace di far sognare tifosi ed appassionati con prove di altissimo livello per poi, lentamente, scivolare giù. I playoff continuano ad essere alla portata, ma non vincere da 5 turni non può essere una prerogativa se si vuole sognare. Sorprende, al contrario, il Brescia, squadra ripescata e destinata, secondo gli addetti ai lavori e le prime gare, a ben altri obiettivi. Eppure i leoni sono tornati a ruggire, rispondendo 'presente' ad una corsa per il terzo posto più agguerrita che mai. Ben messa, ma senza obiettivi di promozione, la Virtus Entella. Per evitare la Lega Pro, però, il passo è quello giusto. Trittico di difficilissima definizione, invece, quello che comprende le squadre dall'undicesimo al tredicesimo posto: Trapani, Latina e Perugia. I siciliani sono tornati alla vittoria schiantando lo Spezia ma sono reduci da tre sconfitte consecutive che ne hanno sgretolato il sogno playoff. Non sembra possibile che il Trapani possa scavalcare troppe posizioni in classifica, ma mai dire mai. Scossone interno utile, invece, per il Latina, capace di vincere 1-0 contro il Cesena alla prima di Somma. L'anno scorso i nerazzurri conclusero nella seconda metà di classifica e, analizzando la formazione e i risultati, difficile che quest'anno non si verifichi lo stesso. Andamento più logico, invece, per il Perugia: da sorpresa lo scorso anno a rosa solida per la salvezza. Non si ripeterà, ma con un Parigini così non dovrà nemmeno lottare per evitare i playout. Tanta amarezza, poi, per l'Avellino: squadra attrezzata per ben altre posizioni ma incappata in tante, troppe, prestazioni negative. Sicuramente gli irpini risaliranno la classifica, il problema è però capire quando e dove, dato che il mancato accetto ai playoff significherebbe fallimento degli obiettivi di inizio stagione. In ascesa, con tre vittorie consecutive, la Pro Vercelli, forse definitivamente guarita dalla 'febbre da retrocessione' ma comunque ancora convalescente. Non bisogna, quindi, abbassare la guardia.

Giungiamo infine, con sommo dispiacere per le formazioni interessate, alle dolenti note: le zone basse della classifica. Per ora la squadra salva è la Ternana, che però non si può considerare fuori dalla lotta. Troppi, infatti, gli scivoloni. Anonimato e sterilità offensiva, poi, hanno tirato giù anche il Modena di Crespo, squadra mai quotata negli ultimi anni ma pur sempre esecutrice di un dignitoso campionato. Percorso più difficile di quanto sperato, poi, per la Salernitana, compagine che fa tanta fatica a costruire gioco nonostante il peso offensivo caratterizzato dall'innesto di Coda e dall'ormai idolo dei tifosi Gabionetta. Troppi , infatti, i gol subiti per amnesie difensive. Chiudono la classifica il Lanciano ed il Como, ormai da considerare le formazioni più deboli della competizione: i lombardi sono ultimi e mai hanno accarezzato l'idea di uscire dal pantano né il cambio in panchina sembra aver beneficiato loro. Punti interrogativi sempre in aumento, poi, anche per il Lanciano, formazione che, lentamente, è sempre più scivolata in basso. Che sia, per gli abruzzesi, la fine del sogno chiamato serie B?