Poteva essere una buona opportunità per allungare in classifica sull'avversaria, cominciare a dare una possibile svolta. Niente di tutto ciò. Carpi e Verona sfruttano nella maniera peggiore possibile lo scontro diretto e restano ancora appaiate all'ultimo posto, a quota 6 punti anzichè 5, ma sole, abbandonate dal Bologna e a -4 dalla zona salvezza. Sesto pareggio in 11 gare per gli scaligeri, terzo per gli emiliani, che hanno anche raccolto anche una vittoria. La seconda poteva arrivare oggi, ma un grande Rafael ha detto no, specialmente nella ripresa, dopo un primo tempo di marca gialloblu.
Sfida che le due squadre non vogliono perdere, e si vede dall'atteggiamento prudente e poco spregiudicato con cui Mandorlini e Sannino schierano in campo i giocatori. Due 4-3-3 più simili a due 4-5-1, in particolare quello del Carpi, che quasi da subito si vede più schiacciato nella propria metà campo da un Verona che ci prova leggermente di più, creando qualche pericolo a un Benussi che non dimostra certamente sicurezza: al 17' l'ex di giornata infatti non blocca un cross di Sala e per poco Pazzini non ne approfitta. Meglio invece aveva fatto pochi minuti prima per bloccare una botta di Ionita.
Manca il gioco ma non l'intensità, col passare dei minuti aumenta quella offensiva degli ospiti che al 27' creano la prima vera palla gol: Souprayen sviluppa una buona azione da sinistra, palla a rimorchio per Juanito che cerca il primo palo col destro trovando la risposta pronta di Benussi. Ci provano anche Greco e Pazzini: il primo trova la porta con un rasoterra comunque troppo debole, il secondo manda la palla alta con un colpo al volo molto difficile. Dopo aver prodotto solamente un tiro alto di Di Gaudio per tutto il primo tempo, il Carpi si fa rivedere nel finale in avanti, ancora con il numero 10 in mischia, senza rendersi pericoloso. Ma l'ultima parola prima del 45' ce l'ha Pazzini, un colpo di testa largo di poco.
Sannino non cambia nulla dal punto di vista tattico, ma il piglio della sua squadra nella ripresa è diverso e subito sfiora il gol con Matos, destro secco largo di poco. Il Verona non c'è più e ci vuole un super Rafael per due volte, prima in uno-contro-uno su Lasagna, tutto solo smarcato da un errore di Rafa Marquez (che poco dopo lascia il campo per infortunio), poi in maniera a dir poco miracolosa su un colpo di testa ravvicinato di Matos. Si fa vedere anche il Verona alla lunga, specialmente sulla sinistra dove la spinta di Souprayen è notevole: una palla al centrocrea diversi grattacapi, ma Gabriel Silva è bravo ad anticipare su Sala. Ex Dijon che prova a mettersi in proprio a 10 dal termine, concludendo fuori non di molto.
Gli animi nel finale si surriscaldano: i giocatori del Carpi protestano per un presunto fallo di mano di Pisano in area, ma la respinta del terzino (che blocca un colpo di testa diretto in porta) è con la spalla. Non succede più nulla, le squadre non rischiano e portano a casa un punto a testa, di dubbia utilità.