Secondo Venerdì di fila a Milanello per Silvio Berlusconi. Dopo un pranzo con i vertici di Publitalia '80 ecco che il Presidente ha assistito all'allenamento della squadra di Sinisa Mihajlovic. All'uscita dal centro sportivo solita chiacchierata con i giornalisti presenti. 

Come riporta Milannews.it Berlusconi si è concentrato prima sul momento della squadra: "Abbiamo abbandonato certi schemi di gioco che non funzionavano e ci stiamo dirigendo più verso quello che è lo stile Milan, con un calcio ragionato, fatto di possesso palla e palla a terra. Appena avremo indietro Balotelli e Menez torneremo ad un modulo ultra offensivo." Capitolo Menez e Balotelli infortunati: " Menez ha questo problema alla schiena ed è un gran peccato. Pensavamo che con lui e con il nuovo Balotelli avremmo avuto una nuova forza offensiva, con Menez dietro a Balotelli e Bacca. Era l’uomo che pensavamo che avrebbe agito dietro le punte. Ci contavamo tanto. I due avrebbero dovuto giocare vicini, a distanza di 6-7 metri d’altro con Mario che non avrebbe più svariato sulle ali come ha fatto in passato. Dobbiamo avere una propensione offensiva che deve durare per tutta la partita."  Su Boateng e su un suo  ritorno da Gennaio: "Tira in porta da qualsiasi posizione. È strutturato per essere un grande centravanti. Le ginocchia stanno bene. Dipende dalle risposte che darà il suo fisico. A me è sempre piaciuto."

Parole poi anche per Donnarumma e Bertolacci, di recente spronato dallo stesso Berlusconi: "E’ una bellissima evenienza quella di un 16enne ritenuto pronto a giocare subito in Serie A. E’ il portiere dei prossimi 20 anni. Invido i miei successori che non avranno bisogno di investire sul portiere nei prossimi anni. Bertolacci è migliorato molto. Ci siamo parlati e gli ho detto che ci aspettavamo un altro giocatore, ma da domenica ha cambiato marcia. Mi dicono quelli del Genoa che anche da loro faceva fatica a inizio campionato e che emergeva da ottobre in avanti. Ottobre adesso è finito, quindi…" Obiettivo, senza giri di parole, la Champions League l'anno prossimo: "La Champions è un imperativo categorico. Non possiamo, come Milan, stare fuori dalle semifinali e dalle finali di Champions. Il progetto che abbiamo di commercializzazione del marchio nei paesi orientali, soprattutto in Cina, si può fare se il Milan rimane protagonista in Europa e nel Mondo. In quel caso, la commercializzazione del marchio può portare introiti altissimi."

Introiti e brand, quindi Mr. Bee" Ci sono state tante cose allucinanti, come certi attacchi di certi giornali che hanno insinuato che i soldi di Bee fossero dei miei capitali all’estero. Colgo l’occasione per ribadire un concetto: se uno dimostra che il signor Berlusconi ha fuori dei capitali, mi impegno a versare in beneficenza 10 volte la somma che verrebbe trovata. Solo dei dissennati possono pensare questo. Quando sono andato a Lugano, l’ho fatto perché mister Taechaubol aveva li un suo consulente. Il brand del Milan è stato stimato a 1 miliardo e 300 milioni di euro. Se si riuscisse a rendere concreta questa valutazione, che può avvenire solo tramite il merchandising, ristoranti e scuole calcio, dovrebbe portare introiti sopra i 100 milioni all’anno. Questa commercializzazione dovrebbe portare, al terzo anno, 200 milioni. Se questo dovesse accadere, avremmo la possibilità di andare a prendere i top player. E poi c’è sempre la possibilità che il club venga quotato a Hong Kong."

Chiusura per Sinisa Mihajlovic, a cui viene ribadita massima fiducia: "E’ una persona forte. Non ha mai avuto abbattimenti. L’ho sempre trovato fiducioso della possibilità di esprimere un buon gioco e di fare buoni risultati. Il campionato è altalenante e il distacco dalla prima, se avessimo vinto a Torino, sarebbe di cinque punti. Li abbiamo sbagliato perché non abbiamo tenuto la palla e abbiamo dibattuto con i giocatori di questo. La società Milan ha sempre tenuto in considerazione i propri allenatori e i loro morale. Come avete visto abbiamo tenuto il contratto con Inzaghi fino alla fine del campionato e non abbiamo mai voluto andare contro i nostri allenatori. Il Milan deve scendere in campo con una fiducia pienissima, perché la missione è sempre quella: essere padroni del campo e del gioco. Dobbiamo andare in campo sempre per vincere." I concetti sono sempre più o meno quelli. Berlusconi ha solo un'idea in testa. Il Milan deve tornare a fare il Milan.