Anche contro il Chievo, al momento della sua sostituzione, i pochi intimi presenti a San Siro gli hanno riservato solo applausi. Sembra passato molto più tempo di quanto ne sia effettivamente trascorso da quando per Alessio Cerci c' erano solo fischi e mugugni ad ogni giocata.

Il cambio di modulo deciso da Sinisa Mihajlovic, oltre a riportare punti al Milan, ha avuto il merito di farlo tornare importante per i rossoneri. Sulla fascia destra, quella prediletta, ora il titolare è lui, mentre Honda è ritornato in panchina senza troppi complimenti. Le prestazioni di Cerci stanno però dando ragione a Mihajlovic. Il serbo lo ha aspettato e adesso non sembra volerne fare più a meno. In estate è stato lui a dire "no" alla cessione di Cerci, unico della rosa di questo Milan ad avere certe caratteristiche di gioco. Quelle che avevaa fatto vedere al Torino e che un po' tutti si ricordavano. Dribbling, grande velocità, risorsa per gli attaccanti. Il rigore contro il Sassuolo nasce da un suo passaggio in profondità per Bacca. Contro il Chievo grande spinta in fase offensiva e lavoro diligente in quella difensiva, segno di come anche la condizione fisica stia migliorando. E per Cerci stare bene nelle gambe è fondamentale, tanto quanto sentirsi libero e leggero a livello mentale. La differenza tra il giocatore arrivato al Milan nel Gennaio scorso e quello di questa parte di stagione è piuttosto evidente. In positivo.

Mihajlovic ha detto che con il recupero degli attaccanti il Milan andrà dal 4-3-3 al 4-4-2. Modulo anche questo che si adatta bene alle caratteristiche, fra gli altri, pure di Cerci. Da corpo estraneo a nota lieta, ecco che il mondo di Cerci in rossonero sembra essersi capovolto.