In altri tempi due vittorie a San Siro contro Chievo e Sassuolo non avrebbero nemmeno fatto notizia, rientrando in quella che si chiama la normalità delle cose. Se ti chiami Milan è il minimo sindacale fare bottino pieno nel tuo stadio. Il momento in casa Milan, però, da qualche anno è particolare e allora sì che i due successi di Domenica pomeriggio e ieri sera sono degni di nota.

Non solo e non soltanto per la classifica, ancora non esaltante, ma se non altro un pochino più vicina alle posizioni che valgono l'Europa rispetto a due settimane fa. Soprattutto per Sinisa Mihajlovic, finito nel tritacarne mediatico dopo la batosta contro il Napoli. Da lì il serbo ha deciso di cambiare abito al suo Milan. Tanti saluti al trequartista e alle due punte, anche per motivi di infortuni e spazio al 4-3-3, modulo che forse non piace molto a chi sta in alto, ma che regala più certezze alla squadra e permette anche di coprire meglio il campo. Alla terza partita di fila con questo modulo, ieri sera contro il Chievo, ecco arrivare anche la prima gara della stagione senza gol subiti. La squadra di Maran non è sicuramente una macchina da reti, ma bisogna anche metterci del proprio per evitare di soffrire in fase difensiva. Il Milan questo lo ha fatto. Certo, la squadra fatica ancora a giocare in maniera gradevole con continuità e ha sempre bisogno di un episodio favorevole per sbloccarsi anche di testa e giocare più leggera. Le difficoltà maggiori stanno proprio nel crearsi le situazioni favorevoli. La rete di Antonelli ieri sera è frutto di una delle rarissime azioni costruite dal Milan fino a quel momento. Da lì in avanti ovviamente ci sono stati più spazi e la squadra di Mihajlovic, da improduttiva, è stata addirittura sprecona. I sei punti raccolti in tre giorni sono anche una piccola vittoria del serbo. Ha portato avanti le sue scelte, a costo di lasciare fuori leader come Diego Lopez, De Jong e Mexes, ma ha avuto ragione lui. Berlusconi non sembra essere ancora soddisfatto, ma d'altra parte è molto difficile accontentarlo al 100%. Meglio allora che Mihajlovic prosegua sulla propria strada. In attesa di qualche recupero in attacco che permetta l'uso del 4-4-2.

Domenica sera all'Olimpico c'è la Lazio di Pioli, implacabile in casa e balbettante fuori. Per il Milan una gara che a prescindere dal risultato deve dare un segnale. In direzione della mediocrità o di un possibile inserimento nella lotta per l'Europa dipenderà solo ed esclusivamente dalla prestazione della squadra.