Borussia Moenchengladbach. Di complicato non c'è solo il nome. O meglio: facile a metà. Così come la partita che attende la Juventus questa sera in Champions League, appunto contro i tedeschi. A Torino si gioca infatti il match valido per la terza giornata della fase a gironi, e siamo di fronte a un testa-coda: i bianconeri d'Italia sono infatti a 6 punti, punteggio pieno, grazie alle due ottime vittorie sul campo del Manchester City e tra le mura amiche con il Siviglia. Il Gladbach invece ha perso contro le due avversarie citate, un secco 3-0 in Spagna e un rocambolesco 1-2 in casa con gli inglesi, con anche tanta sfortuna di mezzo.
I PRECEDENTI - I cammini europei delle due squadre, le quali hanno scritto pagine molto importanti della storia calcistica dei rispettivi paesi, si sono incrociati solamente una volta, esattamente 40 anni fa, nel 1975. Si giocava il secondo turno di Champions League, e il 22 ottobre in Germania il Borussia ebbe la meglio vincendo 2-0 con le reti di Heynckes e del pallone d'oro Simonsen, il quale si ripetè anche nel match di Torino il 5 novembre, completando la rimonta iniziata da Danner per impattare sul 2-2 il risultato. Per i bianconeri segnarono Bettega e Gori. I tedeschi sarebbero poi stati eliminati ai quarti di finale dal Real Madrid.
QUI JUVE - La squadra è in netta ripresa dopo il calo d'inizio stagione, tant'è che l'imbattibilità che dura da tre partite sembra quasi un ottimo rendimento, mentre invece dovrebbe essere la normalità per i campioni d'Italia in carica. La cosa incredibile è che se la Juve dovesse vincere stasera, andrebbe a 9 punti nel girone di Champions, dopo tre partite giocate. Tanti quanti ne ha in campionato dopo 8 giornate. In Europa è un'altra squadra, quella di Allegri. Per mentalità o per altre ragioni, in Champions il passo è diverso, anche se dal secondo tempo della sfida contro l'Inter a San Siro sembra che le cose stiano cambiando anche in campionato.
QUI BORUSSIA - Dopo 6 sconfitte nelle prime 7 gare ufficiali, il cambio in panchina, con Andrè Schubert a rilevare Favre, sembra aver giovato e non poco: 13 punti in 5 partite di campionato e sconfitta immeritata in Champions League. Il cambio di passo, quella scossa che si attendeva, è arrivata. Questo rende il Gladbach una squadra davvero pericolosa: l'entusiasmo, marchio di fabbrica degli ultimi anni di Favre, ora riportato dall'ex allenatore delle giovanili, promosso alla guida della prima squadra dopo l'addio al tecnico svizzero. Negli anni la squadra si è evoluta, ha cambiato, ma ha mantenuto un'ossatura ben delineata. E per la Juve non sarà facile vincere.
LE SCELTE DI ALLEGRI - La Juve dovrebbe scendere in campo con il classico modulo ibrido, quella via di mezzo tra un 3-5-2, un 4-3-3 e un 4-4-2. La difesa, come annunciato in conferenza stampa da Allegri, sarà composta da Barzagli, Bonucci e Chiellini (con Buffon che era in dubbio ma ci sarà), sulla sinistra probabilmente Evra, ma Alex Sandro scalpita e potrebbe giocare. In mezzo al campo confermato il trio di San Siro con Khedira, Marchisio e Pogba. Cuadrado giocherà largo a destra, mentre le due punte restano ancora un enigma, anche se si va verso una coppia Mandzukic-Morata. Assenti Lichtsteiner e Caceres.
LE SCELTE DI SCHUBERT - Dovrebbe essere invece un 4-2-3-1 quello del Borussia Moenchengladbach, adattabile anche a 4-4-2 a seconda della situazione. Schubert non stravolge la sua squadra rispetto alle ultime uscite (con ottimi risultati), conferma anzi gli stessi undici. Davanti a Sommer agiranno Christensen e Dominguez da centrali con Korb e Wendt larghi. Dahoud e Xhaka saranno i due mediani, mentre sulle ali giocheranno Traoré e Fabian Johnson. Lars Stindl dovrebbe invece essere il trequartista alle spalle dell'unica punta, il brasiliano Raffael. Il tecnico non potrà contare su Herrmann, Stranzl e i due Schulz.