Finalmente è tempo di campionato. Finalmente il fine settimana torna ad avere un senso e, soprattutto, finalmente è tempo di Napoli-Fiorentina. Scontro al vertice tra l'inattesa capolista viola e la squadra di Sarri che, dopo un periodo di assestamento iniziale, sembra aver trovato una quadratura e ha cominciato la risalita verso le posizioni di vertice. Ma, se il tecnico toscano ha un undici tipo a cui affidarsi, Paulo Sousa si è dimostrato più tipo da "rotazione totale" e 18 titolari. Lecito quindi aspettarsi qualche sorpresa.
La Fiorentina ha la difesa meno battuta del campionato (solo quattro reti al passivo) ma avrà di fronte il secondo attacco del torneo con 16 reti all'attivo (soltanto la Roma ha fatto meglio). Partiamo dunque dal vedere come potrà difendere la squadra di Paulo Sousa. La vera forza della Fiorentina in questa stagione, infatti, è l'aver imparato a difendere da squadra. Il primo a farlo è Kalinic, a lui il compito di guidare il pressing sulla partenza degli avversari (Handanovic e l'Inter ne sanno qualcosa). La seconda fase coinvolge i trequartisti e gli esterni che, in fase di non possesso palla, si abbassano sulla linea difensiva formata dai tre centrali (presumibilmente Gonzalo, Tomovic e Astori) garantendo così una difesa a cinque. Il neo arrivato Kuba ne è un perfetto esempio, offrendo una maggiore copertura rispetto ad Alonso e soprattutto Bernardeschi, esemplare per quanto riguarda lo spirito di sacrificio ma ancora acerbo quando si tratta di difendere. Anche perchè coprire su Gomez o Maxi Moralez e limitare gli inserimenti di Kurtic e De Roon come contro l'Atalanta è una cosa, avere di fronte Insigne in stato di grazia ed i vari Callejon, Hamsik ed Allan è un'altra.
Ecco perchè sarà fondamentale il lavoro di Badeji, vero mediano e motore oscuro del centrocampo viola supportato da Borja Valero e, probabilmente, da Vecino che può garantire un maggiore equilibrio e copertura rispetto a Mati Fernandez reduce, tra l'atro, dalla trasferta oltreoceano per le qualificazioni Mondiali con il suo Cile. In attesa del miglior Mario Suarez. Sempre che il tecnico portoghese non sorprenda tutti puntando su un 4-4-2 "vecchia scuola" con il ritorno di Pasqual e Tomovic terzini a fianco di Gonzalo e Astori, un centrocampo muscolare con Borja Valero e Badeji in mediana e Kuba e Alonso sulle fasce con Ilicic a supporto di Kalinic. Una variante improbabile ma non si può mai sapere anche perchè tutti questi aspetti potrebbero essere resi vani da un qualsivoglia episodio nel corso della partita, per fortuna, perchè è proprio l'imprevedibilità che rende ancor più belle queste sfide.