Capocannoniere della capolista della Serie A, punto fermo nella sua Nazionale e idolo dei tifosi viola. Potremmo osare dicendo che Nikola Kalinic stia vivendo il momento migliore della sua carriera. E, come dichiarato in un' intervista a La Nazione, non intende certo fermarsi qui.
"Chi mi conosce bene sa che sono molto realista. So che possiamo e vogliamo lottare per tenerci il primo posto. Ma so anche che verranno momenti più difficili e in salita. Questo è il calcio". Questo, senza tanti giri di parole, il Nikola pensiero, frutto di un percorso cominciato tanti anni fa quando da bambino giocava a pallone con gli amici per strada ed al campetto, fino ad arrivare ad indossare la maglia dell'Hajduk di Spalato quando aveva nove anni. "Ho sempre fatto l'attaccante, mi piaceva e mi piace fare gol". Ovvio dunque il paragone con il più grande attaccante che abbia indossato la maglia viola, Gabriel Omar Batistuta. Ma l'attaccante croato dimostra di avere la risposta pronta e le idee chiare: "Stiamo parlando di un attaccante di livello mondiale. Conosco bene le sue gesta. E’ un paragone molto bello. Mi rende orgoglioso essere accostato al centravanti argentino, ma non voglio che questo mi pesi. Un giorno spero di essere diventato molto forte semplicemente perché sono stato me stesso".
Parlando di numeri nove il pensiero corre veloce a colui che sfiderà domenica pomeriggio nella sfida d'alta classifica del San Paolo, quel Gonzalo Higuain che: "Secondo me è il più forte centravanti che c’è al momento in Italia. E in Europa sta fra i primi tre. Non sarà facile batterlo ma spero che abbia una domenica in salita. Il duello personale voglio vincerlo io". E lo scudetto? Sogno o possibile realtà? "Ci piace sognare. Ci piace lottare per un traguardo così bello, ma il pensiero del primo posto in classifica non deve essere una ossessione. Dopo la trasferta di Napoli ci sono ancora tantissime partite da giocare prima che il campionato arrivi alla sua ultima giornata". Un percorso lungo e tortuoso che lo vedrà impegnato contro tutte le difese pronte a dargli le attenzioni riservate agli avversari più temuti: "Il gioco qui è piuttosto duro. In Italia, in questi mesi, mi sono trovato a tu per tu con difensori forti fisicamente e quasi sempre in grande condizione atletica. Diciamo che qui sono molto simili agli inglesi. No, non è facile far gol in Italia".
Magari potrà farsi aiutare dal suo compagno di reparto Babacar: "C'è una bella concorrenza. C'è un ottimo rapporto. Baba è un centravanti forte, giovane e molto bravo. Sappiamo che la Fiorentina ha bisogno dei nostri gol e questo ci spinge a dare sempre il massimo. Si, c'è un'ottima intesa e tutto ciò può solo fare del bene alla squadra". Alla squadra ma anche ai tifosi e a tutta una città che ha cominciato sognare e non ha nessuna intenzione di smettere.