Fischia il calcio d'inizio il signor Paparesta di Bari. La Juventus nel primo quarto d'ora mette il turbo e cerca assediare l'area avversaria, ma è l'Inter ad avere la prima occasione con Martins che spedisce fuori dopo un contropiede micidiale. Nella mezz'ora successiva i nerazzurri prendono fiducia e Adriano riesce a segnare con una bomba su punizione, ma l' arbitro fa ripetere perchè il brasiliano non poteva calciare di prima. La prima frazione si conclude sullo 0-0 ma la seconda è una vera e propria sagra delle occasioni: al 63' Zlatan Ibrahimovic porta in vantaggio gli ospiti dopo aver piazzato in rete un cross di Camoranesi. La reazione dell'Inter non tarda ad arrivare e su calcio d'angolo al 74' Samuel stacca di testa e gonfia la rete, ma è un 1-1 che poco serve ai nerazzurri. La partita si apre ed entrambe le compagini cercano il gol, ma l'episodio chiave accade al 45': Cordoba atterra Nedved al limite dell'area. Sfortunatamente per i nerazzurri è Del Piero, subentrato ad Ibrahimovic, a battere la punizione dalla sua mattonella: palla nel sette e prima esultanza con la celebre linguaccia, marchio di fabbrica del numero 10 bianconero. Nei minuti di recupero Recoba colpisce la traversa su una punizione invitante, finisce quindi 1-2 il match che manda la Juve a +12 e spalanca le porte per la conquista dello scudetto numero 29.
Ci sono emozioni che i dossier arbitrali non possono spiegare, gioie che le polemiche non possono spegnere, meriti che solo il campo può mostrare.