27 punti, 9 vittorie su 9, 28 gol fatti e solo 3 subiti. A volte bastano i numeri a spiegare la supremazia totale di una squadra che, sul piano dei risultati, ha concesso solo le briciole ai propri avversari. Non sarà spettacolare, ma sicuramente questa Inghilterra ha inviato un messaggio chiaro e forte alle pretendenti al titolo continentale: quest'anno ci siamo anche noi. E' vero, non è la prima volta che la nazionale di Sua Maestà figura tra le favorite per il titolo al termine delle qualificazioni, salvo poi sciogliersi come neve al sole al momento della verità, ma non si può neanche ignorare ciò che i ragazzi di Hodgson hanno fatto fino a questo momento. Lunedì, a Vilnius contro la Lituania, potrebbero infatti completare l'en plein, portando a termine un percorso netto mai visto precedentemente e riuscito solo ad altre sei squadre nella storia degli Europei.

La squadra scesa in campo ieri sera a Wembley ha dimostrato compattezza e sicurezza nei propri mezzi, dominando la partita ma riuscendo a sfondare solo nelle fasi conclusive dei due tempi. Orfani del loro capitano, bomber e uomo guida - Wayne Rooney - hanno comunque saputo condurre la partita facendosi trovare pronti nei momenti decisivi. La sfida, di per sè, non aveva nessun valore ma è sintomatico come gli inglesi abbiano mostrato la determinazione giusta per portare a casa i tre punti nonostante le motivazioni potessero essere scarse. Vincere aiuta a vincere.

Su tutti ha brillato uno scintillante Ross Barkley, autore dell'assist per la rete del vantaggio e più volte vicino al gol. Tirato a lucido per l'occasione, il ragazzo di Liverpool si è dimostrato sempre più leader del centrocampo con giocate mai banali e la personalità del veterano, a dispetto dei suoi soli 21 anni. Più in generale, la formazione schierata da Hogdson - 26° vittoria in 44 incontri sulla panchina della nazionale - ha dimostrato il grande potenziale a disposizione coi suoi 25 anni di media e vari giocatori "futuribili" su cui puntare per il prossimo decennio, principalmente dalla metà campo in su: tra Mr. £68M Raheem Sterling, un rigenerato Theo Walcott (autore dell'1-0, 8° centro in nazionale per lui), Harry Kane e l'infortunato Rooney, era da anni che in terra d'Albione non si vedeva tanta potenza di fuoco.

Ci sono sicuramente tante cose da sistemare per il ct, da una difesa che non ha ancora scelto definitivamente i titolari nel ruolo di esterni ad un centrocampo che deve trovare il giusto mix tra l'esperienza dei vari Milner e Carrick e la gioventù dei Barkley, Shelvey e Alli. Da questo punto di vista, fondamentali saranno le amichevoli con Spagna e Francia a Novembre e quella con la Germania in programma a Marzo, che metterano maggiormente alla prova un gruppo che, Svizzera esclusa, non ha incontrato grandi corazzate sul proprio cammino verso Euro 2016. Nel frattempo però c'è da riscrivere la storia.

Gli accostamenti a questo punto sorgono spontanei. Se la generazione d'oro dei vari Gerrard, Lampard, Beckham&co. non è mai riuscita non solo a portare a casa il titolo, ma addirittura a qualificarsi per una semifinale, possono questi ragazzi riuscire dove i loro illustri predecessori hanno fallito?