Gioventù e maturità, ingenuità ed esperienza, sfrontatezza e sicurezza. Potrebbero essere sintetizzate così le caratteristiche che differenziano Alex Sandro e Patrice Evra. Entrambi terzini mancini, molto abili nella fase difensiva così come in quella offensiva e dotati inoltre di abilità tecniche molto buone.
Alex Sandro, brasiliano classe ’91, è stato prelevato nell’estate dal Porto per 26 milioni. Una cifra davvero alta considerata la giovane età del ragazzo ma soprattutto considerando il fatto che per ora ha dimostrato poco o niente, in particolare nelle competizioni europee. Ecco, per questo la Juve l’ha scelto e per questo lui ha scelto la Juve, il brasiliano si sentiva pronto al grande passo e non ha aspettato. C’è da dire però che per ora Allegri non ha dato molta fiducia al ragazzo, infatti l’ha inserito nell’undici titolare in una sola occasione, contro il Chievo allo Juventus Stadium.
Per il resto solo tanta panchina e minutaggio ridottisimo anche in Champions. E’ normale, è successo a tutti i giovani arrivati alla Juve, è successo a Morata e Coman, sta succedendo a Zaza, Dybala e Rugani. Allegri infatti sta centellinando i giovani sia per farli ambientare nel miglior modo possibile, sia per ovvie scelte tecnico – tattiche. Nessuno però si aspettava che il brasiliano scendesse cosi poche volte in campo, soprattutto vista la cifra spesa dalla dirigenza per portarlo a Torino. Allegri dall’altra parte però, sta sottoponendo a veri e propri inutili “tour de force” Evra, impiegandolo costantemente sia in campionato che in UCL.
Visti i moduli adottati fin ad ora da Allegri, Alex Sandro sarebbe perfetto nel 3-5-2, modulo nel quale la freccia verede oro può esprimersi al meglio, soprattutto in fase offensiva, appoggiando la manovra, ma soprattutto andando sul fondo per crossare, cosa che è fondamentale per Mandzukic. Il brasiliano inoltre è dotato di buone doti difensive, una su tutte l’atletismo, che unito ad un’ottima massa muscolare fanno di lui un difensore ottimo in marcatura. Il brasiliano però deve ancora migliorare nella fase d’interdizione e nelle diagonali difensive, fondamentali nel 3-5-2.
Il processo di ambientamento, inserimento e miglioramento del brasiliano è facilitato e seguito da vicino da uno dei migliori terzini sinistri degli ultimi 20 anni: Patrice Evra. Per descrivere un campione come lui basta guardare il suo palmares: 5 Premier League, 5 Community Shield, 1 Champions League, 1 Mondiale per club, ecc. Il tutto condito da 379 presenze con il Manchester United e 67 con la Nazionale Francese. Insomma uno che di esperienza ne ha, e quanta signori. La Juve lo ha preso dai Red Devils nell’estate del 2014 per 1.2 milioni, e fin da subito si pensava che quei soldi fossero troppi per un 33enne. Ma Patrice ha stupito ed ammutolito tutti. Un lavoratore instancabile, un professionista vero, forse uno dei pochi rimasti, ma soprattutto un signore, dentro e fuori dal campo. Il francese si è abituato velocemente al modulo di Allegri e ha disputato forse una delle sue migliori stagioni, unendo alla sua esperienza ed alla sua costanza, tanta qualità e addirittura anche un gol (non un vero e proprio habitué del gol il francese). Con l’arrivo di Alex Sandro ed il cambio di modulo di Allegri (dal 3-5-2 al 4-3-2-1 poi al 4-3-3), Evra si è dovuto adattare più volte a giocare sia nel centrocampo a 5 che nella difesa a 3, ma tutto ciò non ha portato cali di rendimento, anzi, il francese si è mantenuto sempre ad ottimi livelli. Ad onor del vero però, bisogna dire che il francese, vista l’età, non assicura quella costante presenza in apporto alla fase offensiva che il 3-5-2 richiede. Infatti, se proprio bisogna trovare un limite ad Evra, si potrebbe individuarlo in questo. Ecco per cui si potrebbe dire che il francese sia più portato, ad oggi e visto l’arrivo di Alex Sandro, a giocare in una difesa a 4. Modulo che esalterebbe alla perfezione la sua migliore caratterista, ossia la fase difensiva.
In definitiva, si potrebbe esagerare dicendo: Alex Sandro nel 3-5-2 ed Evra nel 4-3-3 o nel 4-3-2-1. Detto questo, chi non vorrebbe veder giocare sempre e con qualsiasi modulo un campione come Evra per altre 2-3 stagioni? Alex Sandro non di certo, verrebbe da dire.