Primato solitario. Sette giornate condite da applausi e cenni d'assenso. I dubbi d'avvio spazzati via dalle risposte del campo, con il rischio tangibile di seguire la deriva entusiastica della piazza. Pradè riporta la calma, allontana tossine e voli pindarici. A Firenze, si prosegue con umiltà, senza eccedere in aspettative e propositi.
"Siamo felici e ci dobbiamo godere questo momento, visto che questa sosta sta allungando il nostro piacere”.
“Scudetto? Non diciamo parole che non hanno senso”.
“Sono situazioni più grandi di noi. Non dobbiamo metterci pressioni sulle spalle. Sono passate solo sette giornate, non abbiamo obiettivi se non divertire e vincere le partite. La città è dalla nostra e ci aiuta. La proprietà è forte e continuerà a metterci passione, come sempre”.
Il mercato di gennaio è all'ordine del giorno già ai primi d'ottobre. Nei giorni scorsi, l'accostamento alla Fiorentina di un terminale come Lisandro Lopez. Il d.s non si sbilancia, conferma l'operato nel settore difensivo, con la società pronta a chiudere per un centrale di affidamento - voce Mexes in essere - e l'intenzione di vagliare con attenzione ogni manovra, per scovare possibili occasioni al tavolo delle trattative.
“Parlarne adesso è prematuro. Abbiamo una sola esigenza, numerica, per quanto riguarda il difensore centrale. Non ci serve altro. Tirare fuori altri discorsi non sarebbe corretto verso questi ragazzi. Budget? Non ne abbiamo proprio parlato, siamo attenti al fair play finanziario, non è una novità”.
“Mexes è un calciatore che ho avuto per sette anni alla Roma. Lo abbiamo cercato in estate, piaceva a tutti, poi non si è fatta l’operazione e non ne abbiamo più parlato. Lisandro Lopez? Ci piace, ma non è l’unico. Non sarà per forza lui il calciatore sul quale puntare. Walace? Non ci serve un centrocampista come lui, abbiamo Mario Suarez con le sue caratteristiche”.
Il colpo, in casa viola, risiede in panchina. Paulo Sousa è il fiore all'occhiello del nuovo corso. Elegante, attento, preparato, un signore che insegna calcio. Dalla Svizzera all'Italia, da Basilea a Firenze.
“L’acquisto che ci rende più fieri è l’allenatore. Abbiamo un tecnico bravo e la squadra lo segue. Firenze è passionale, si accende e si spenge in un attimo. Fa parte della mentalità di questa città. Vale nel calcio come in tutte le cose della vita”.
Chiusura dedicata ai prossimi avversari. Al rientro, per la Fiorentina esame d'alta classifica. Visita al San Paolo, di fronte il Napoli di Sarri, l'allenatore di provincia alla conquista del Sud. Scontro frontale, tra le squadre, al momento, più divertenti. Gol e bel gioco, lo spettacolo del pubblico partenopeo, un esame coi fiocchi per l'undici di Sousa.
“Giocheremo contro la squadra che ha il miglior attacco d’Italia. Ha grande organizzazione, portata da un tecnico preparatissimo. L’ambiente sarà caldo, noi andremo spensierati con voglia di fare calcio”.