Dopo la disposizione da parte del Coni della chiusura della Curva Sud per la gara casalinga allo Juventus Stadium dei bianconeri in programma sabato 12 settembre contro il Chievo, la società di Corso Galileo Ferraris ha emesso questo pomeriggio un comunicato sul proprio sito ufficiale volto a contestare la decisione dell'organo preposto.

"In occasione della partita Juventus – Chievo - si legge - la Tribuna Sud rimarrà chiusa, in seguito alla decisione del Collegio di Garanzia dello Sport del CONI. Tale decisione, che ha confermato i precedenti gradi di giudizio, colpisce la Juventus e parte dei suoi abbonati nonostante l'autore del reato non sia né abbonato né fosse in possesso di regolare biglietto per accedere allo Stadio Olimpico in occasione del derby di aprile. La Juventus ribadisce l'urgenza di adeguare tutti gli stadi di Serie A alle più comuni misure e tecnologie di sicurezza perché le responsabilità collettive e, soprattutto, individuali, siano rapidamente acclarate e sanzionate in occasione di incidenti deplorevoli come quello avvenuto nello Stadio Olimpico di Torino. Da aprile ad oggi nulla è successo. Pertanto la Società ha deciso di non riproporre l’iniziativa Gioca con Me – Tifa con me, che nelle stagioni scorse aveva coinvolto migliaia di bambini in deroga ad analoghi provvedimenti." 

Questa lunga diatriba è stata aperta il 26 Aprile scorso, giorno del derby della Mole disputatosi allo stadio Olimpico. In quell'occasione un tifoso bianconero presente nel settore ospiti, sprovvisto di regolare tagliando d'ingresso nonchè colpito da Daspo, riesce a lanciare una bomba carta nel settore adiacente dove sono presenti i supporters granata. Dell'accaduto circolano varie versioni, ma in seguito ad accertamenti tre giorni dopo il giudice sportivo Tosel dispone la chiusura della Curva Sud, cuore del tifo bianconero, per due giornate, da scontare nell'ultima partita di campionato allo Stadium contro il Napoli. Dopo poco la Juventus emana un primo comunicato con il quale annuncia il ricorso che permette alla società di festeggiare con il proprio pubblico la vittoria del tricolore grazie ad una sospensione della sanzione per accertamenti. Il 30 Luglio scorso la Corte Sportiva d'Appello della Figc accetta parzialmente il ricorso e riduce la chiusura da due ad una giornata, per la prima partita della stagione contro l'Udinese. Agnelli non ci sta e con un duro comunicato spiega le motivazioni delle proteste bianconere, annunciando il ricorso al Coni. Il copione si ripete: prima gara di campionato giocata regolarmente con il sostegno dei propri tifosi, e nuova chiusura per la partita contro i clivensi.

In questa occasione però, come emerge dal comunicato, non ci sarà il calore dei bambini a popolare il settore degli ultras come avvenuto nelle altre occasioni, ma in segno di protesta lo spicchio rimarrà vuoto. Il malconento della Juventus verte ora su un problema della maggior parte degli stadi italiani, la mancanza di sicurezza sia per quanto riguarda i controlli ai tornelli e nel prefiltraggio che per i sistemi di videosorveglianza all'interno, la maggior parte delle volte assenti.

Anche i tifosi bianconeri abbonati in curva Sud stanno avviando una class action chiedendo un risarcimento alle istituzioni calcistiche per una decisione che lederebbe il diritto di usufruire di un servizio già pagato senza avere responsabilità oggettive, sia come singolo che come categoria. Il braccio di ferro continua.

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