Se la sfida contro il Villarreal aveva dato un primo assaggio di quello che sarebbe stato il Sassuolo edizione 2015/16 firmato ancora una volta Eusebio Di Francesco, il Trofeo Tim di ieri sera ha confermato quanto di buono fatto vedere dalla squadra neroverde nelle prime uscite estive. Sebbene il calcio d'agosto non rappresenti una vera cartina di tornasole e non assegni alcun trofeo di spiccata importanza, si è vista una squadra tonica e già pronta ad aprire la nuova stagione al Mapei Stadium il 23 di questo mese contro il Napoli di Maurizio Sarri, che dopo aver visto le due sfide di ieri dei neroverdi qualche preoccupazione in più in vista dell'esordio dovrà averla.

La squadra neroverde è sempre stata definita in questi primi anni di A come una eterna incompiuta, la quale si è troppo facilmente accontentata dell'obiettivo minimo della salvezza, senza puntare a qualcosa che forse era già nelle corde della squadra. Il Sassuolo visto nelle prime uscite è forse maturato ulteriormente, oltre ad essere apparso maggiormente affamato. Dopo due anni di incondizionata riverenza nei confronti della Serie A, una società ed una guida tecnica ben definita, che si basano su giovani prospetti in rampa di lancio, potrebbero essere le garanzie per provare a fare il definitivo salto di qualità.

Di Francesco ha a disposizione una rosa di ottimo livello, puntellata nel mercato in corso da due acquisti che ne potrebbero definitivamente completare ossatura e caratteristiche tecniche e tattiche. La squadra vista ieri sera è un insieme di giovani rampanti ed affamati, finalmente aggressivi su ogni pallone come se fosse quello decisivo in una finale di Champions League. La fame che è mancata a Berardi e compagni in alcune fasi degli scorsi campionati potrebbe essere finalmente accantonata dall'ambizione della squadra di Squinzi di puntare alla definitiva consacrazione e all'obiettivo Europa League.

Utopia? Tutt'altro. La crescita esponenziale di giocatori come Berardi, Sansone, Vrsaljko e Missiroli, unita all'esperienza di calciatori "già fatti" per esperienza e caratura nazionale come Cannavaro, Acerbi e Consigli e ai nuovi acquisti di Duncan e Defrel sembra poter permettere ai neroverdi di imporsi ed attestarsi nella parte più nobile della classifica.

L'alchimia e la quadratura tattica vista nelle prime uscite fa ben sperare. Gli inserimenti di Duncan si amalgamano perfettamente negli schemi dell'ex allenatore del Pescara: l'ex doriano unisce fisicità e dinamismo ad un centrocampo fatto fin qui di tanto cuore (Magnanelli) e molta qualità (Missiroli), fornendo l'apporto che sembrava mancare in fase difensiva ma anche offensiva. I gol realizzati contro Villarreal e Milan sono un primo, ma indicativo, indizio.

Da non sottovalutare affatto l'acquisto di Gregoire Defrel, che nello scacchiere di Di Francesco prenderà il posto di Simone Zaza. L'attaccante uscito dal vivaio del Parma, come si evince dai primi minuti (38) visti contro l'Inter, conditi tra l'altro dal gol vittoria, sembra essere la ciliegina sulla torta messa assieme da Squinzi. Le caratteristiche del transalpino sembrano sposarsi a meraviglia con quelle dei due esterni Berardi e Sansone: la duttilità tattica dell'ex Cesena potrebbe essere l'arma tattica in più rispetto allo scorso anno. Defrel potrebbe aprire agli inserimenti negli spazi degli esterni così come quelli delle mezzali, oltre che, quando in possesso di palla, puntare la porta ed essere lui in prima persona a crearsi le occasioni da rete.

Infine, la solita ricerca delle sovrapposizioni dei terzini, unita alle qualità dei vari Berardi e Sansone sulle due corsie laterali sul fronte offensivo, ha trovato una possibile alternativa in più nel giovane Politano, talento di casa Roma che lo scorso anno si è messo in mostra al Pescara in B. Il minuto laterale ieri ha fatto intravedere, così come nelle amichevoli estive contro squadre meno blasonate, colpi degni di nota, lasciando spesso sul posto il suo marcatore nella sfida contro l'Inter, D'Ambrosio.

Di Francesco vola, ovviamente, a bassa quota, evitando proclami. Tuttavia, la terza stagione del Sassuolo in Serie A sembrerebbe essere quella giusta per vedere la provinciale inserirsi nel lotto delle grandi del campionato.