"Per trovare l'amalgama ideale servirà un po’ di tempo. Abbiamo cambiato l’ossatura della squadra, rinnovando e ringiovanendo. Non è un alibi, ma qualche problema in più potrebbe esserci". Che la quadratura del cerchio in casa Juventus sarebbe stata difficile e non immediata dopo le cessioni di Vidal, Pirlo e Tevez e gli arrivi di Rugani, Mandzukic, Dybala e Khedira, lo si sapeva già prima delle parole di Gigi Buffon in conferenza stampa venerdì.

Le parole del portierone juventuno però avevano destato un pò di scalpore, misto a preoccupazione, che sembravano quasi mettere le mani avanti ad un'eventuale brutta figura della Vecchia Signora, che invece non c'è stata, anzi. La squadra di Allegri ha dimostrato di avere sempre un'ossatura vincente, che basta anche quando la condizione fisica non è eccellente e supporta poco i protagonisti sul terreno di gioco. Cinismo ed equilibrio sono sempre gli stessi, che uniti alle giocate dei singoli hanno confezionato il primo successo a tinte bianconere del 2015/2016. 

Tuttavia, il giorno dopo la conquista del primo trofeo stagionale, lo stesso estremo difensore juventino e della nazionale rettifica sul sito ufficiale della Vecchia Signora le dichiarazioni di due giorni prima: "Avevo parlato di difficoltà, ma questo era il momento di ringiovanire la rosa. Quello che ho detto in conferenza può verificarsi nel medio periodo. Cambiando tre cardini come Andrea, Arturo e Carlos, anche solo per conoscenza un piccolo dazio devi pagarlo. Ma se c’era un momento in cui la squadra andava ringiovanita e bisognava osare, era proprio questo".

Buffon si proietta, infatti, oltre che nell'immediato futuro anche in avanti con gli anni, analizzando l'operato della società sul mercato con un'ottica leggermente diversa da quella messa in mostra in conferenza stampa. Ciò che non cambia, e che non dovrà cambiare minimamente quest'anno come nel corso degli anni a venire, è la voglia di vincere, sempre e comunque: "Abbiamo messo le basi per rivincere tante volte negli anni. Se dovesse venir meno la voglia di vincere, sarà un grande errore da parte nostra, ed il primo che non ci farà più primeggiare. Consapevoli di questo aspetto, dobbiamo cercare di avere sempre questa mentalità e questo approccio. Abbiamo affrontato una gara non facile contro un’ottima compagine, ben organizzata, e con 10 giorni in più di preparazione rispetto a noi. Siamo stati bravi a non forzare i ritmi e la giocata in certi momenti, permettendoci così di dosare bene le energie nell’arco dei 90 minuti".