"Sono DODICI anni che indosso questa maglia, questi colori, ho avuto molte difficoltà nel mio cammino e ce ne saranno ancora tante, ma le supererò a testa ALTA come ho sempre fatto...Ogni giorno cerco di dimostrare il mio VALORE sul CAMPO per non dare fine a quel SOGNO che ogni notte cullo prima di dormire...Volevo fare un ringraziamento SPECIALE alla mia FAMIGLIA che mi ha permesso di arrivare fino a qui, facendo tanti SACRIFICI per me...Volevo ringraziare anche tutte le PERSONE che non hanno mai creduto in me, perché ogni giorno mi date stimoli per difendere il mio SOGNO e DIMOSTRARE il mio VALORE...Oggi per me è un giorno IMPORTANTE perché ho firmato con la MIA squadra ancora una volta, sappiate che per me questa è una SFIDA per DIMOSTRARE a tutti VOI che merito questa maglia con ONORE e RESPONSABILITÀ...GRAZIE".
Queste le parole con cui Federico Bernardeschi ha ufficializzato il suo rinnovo con la Fiorentina sul suo profilo di Instagram. Come dichiarato dalla stessa società gigliata sul suo sito, infatti, il fantasista ha rinnovato il contratto fino al 30 giugno 2019.
Per conoscere il nuovo talento viola, però, è necessario fare qualche passo indietro. Più precisamente a settembre del 2012 quando su MTV parte Calciatori - Giovani speranze, un reality dedicato agli Allievi della Fiorentina durante il girone di ritorno del campionato, volto a mostrare la vita, dentro e fuori dal campo dei giovani atleti che sognano di diventare dei professionisti. Bernardeschi fa parte della squadra di cui si occupa il reality, anzi, a dire il vero è uno degli elementi di spicco, sul momento ed anche in prospettiva. Forse è proprio per questo che decide di non prendere parte all'iniziativa perchè convinto che "possa deviare dall'obiettivo di diventare calciatore". Così facendo ha un ruolo di sfondo nel reality ma un ruolo da protagonista sul palcoscenico più importante, il campo da gioco. Il suo, infatti, è un avvio di carriera pressochè perfetto: nella stagione 2012/13 ha segnato 21 gol in 26 presenze in Primavera; quella successiva, a Crotone (in squadra c'era anche un certo Danilo Cataldi); 12 gol e 7 assist in 38 presenze, con in più 6 presenze e 2 gol in Nazionale Under-21 (oltre alla chiamata dell'allora ct della Nazionale maggiore Cesare Prandelli per lo stage a Coverciano in vista del Mondiale, unico giocatore di tutta la Serie B). Fino ad arrivare al "calcio dei grandi", quello dell'esordio in Serie A con la maglia della Fiorentina (a Marassi il 14 settembre 2014 contro il Genoa) dove, per adesso, è riuscito a mettere insieme 10 presenze e 3 gol di cui due in Europa League (Guingamp e Dinamo Minsk le sue vittime) ed uno in campionato, il primo in Serie A, il 31 maggio 2015 contro il Chievo Verona a sole due settimane dal rientro in campo post infortunio al malleolo che lo ha tenuto 6 mesi lontano dal terreno di gioco. Non proprio roba alla portata di tutti.
Il controllo di palla negli spazi stretti è ottimo e quando prende velocità diventa quasi impossibile da raggiungere grazie anche alle lunghe leve. Non a caso ai tempi di Crotone giocava largo sulla destra per potersi accentrare e concludere con il sinistro che appare quasi radiocomandato tanta è la precisione, e soprattutto la facilità di tiro con cui conclude anche da distanze ragguardevoli come qualsiasi altro giocatore farebbe da dentro l'area (il gol contro il Guingamp in Europa League ne è un esempio). Purtroppo quando non ha la palla tende ad estraniarsi dal gioco, partecipando scarsamente alla fase difensiva e relegandosi sulla sinistra in attesa che il pallone passi dalle sue parti. In questo, sicuramente, deve e può migliorare.
Il tutto passa attraverso l'esperienza quindi è necessario farlo giocare ed anche con continuità perchè non c'è da scordarsi che stiamo parlando di un classe 1994, un anno meno di Babacar, altro gioiello del settore giovanile viola e quindi le tentazioni e le distrazioni sono all'ordine del giorno. Anche se le premesse sono buone, visto che nel comunicato si denota subito l'attaccamento alla famiglia. Ottimo segno, in un mondo dove solitamente si ringraziano prima i procuratori.