Daniele Rugani, 21 anni tra una settimana, un futuro ancora tutto da scrivere, anche se libri e giornali parlano solo di lui. Il gioiellino di casa Empoli, ingaggiato dalla Juventus quando era solo un buon prospetto, torna a casa, dopo un anno a formare le ossa, a conoscere la Serie A. Il biglietto da visita è semplicemente pauroso: a vent'anni, e trentotto partite dopo, Rugani torna a Vinovo con in dote tre gol e nessun cartellino giallo, figuriamoci rosso. Basta questo. Il talento che lo accompagna in ogni sua uscita in campo fa il resto: il futuro della Juventus e della Nazionale si presenta.
Si parte dai ringraziamenti nei confronti della società bianconera, che dopo un solo anno di Serie A ha deciso di richiamarlo a Torino. Un predestinato, già prima che esplodesse in Toscana, che però tiene la testa bassa e vola sulle ali dell'umiltà, nonostante i paragoni più che scomodi che lo accompagnano da tempo, senza dimenticare però la sua juventinità: "Devo ringraziare la Juventus, che ha puntato su di me. E' stata una scelta semplice, sono contento di essere qui e giocarmela nonostante la giovane età, per me era la cosa che più volevo, sono contento di essere qui voglio ripagare la fiducia, trovare più spazio possibile. A chi mi ispiro? Un giocatore in particolare ora non mi viene, prendo esempio cerco di imparare da tutti i giocatori, siano campioni o normali, ci sono tanti campioni, guardo quelli nel mio ruolo da cui cercherò di imparare molto ed è quello che cercherò di fare. Da quando sono juventino? Da piccolo, mio padre era tifoso juventino, la passione si è riversata su di me, sono fin da piccolo tifoso nei festeggiamenti, scudetti, etc. essere qui è la massima aspirazione, un sogno , ci metterò tutto me stesso confermarmi e meritare la fiducia che mi hanno dimostrato fino ad ora".
Si torna al passato, prima di parlare del futuro, ovviamente a tinte bianconere. La Juve sembra aver rifiutato un'offerta clamorosa di ventidue milioni dal Napoli dell'ex allenatore Sarri, ma Daniele pensa solo al futuro a Torino: "Non ci ho pensato, per me la cosa più bella era venire qui, giocare senza paura e timori, sono venuto a mettermi in gioco e vediamo quello che posso fare. Sulle ammonizioni, non c'è un segreto, è un evento che magari non si ripeterà, fa parte forse del mio modo di giocare, penso sia derivato da questa caratteristica di gioco e anche nel confrontarmi con avversari ed arbitri".
Si passa dall'essere leader di una difesa di una squadra di provincia ad allenarso con giocatori del calibro di Bonucci e Chiellini. Le prime sensazioni ovviamente sono di stima e di ammirazione: "Sono giocatori da cui imparare tanto, con grande esperienza. A Bonucci invidio la personalità in campo, la tranquillità ed il modo di giocare, a Chiellini l'aggressività, la cattiveria agonistica ed a Barzagli l'attenzione e la concentrazione durante la partita, sono giocatori che mi potranno trasmettere tanto. In campo alla fine, poi, sono nel rapportarmi con arbitri e giocatori, abbastanza tranquillo, ma questo non vuol dire che non sia duro, negli interventi non mi risparmio negli interventi, faccio il difensore, il discorso di essere bravi e puliti conta fino ad un certo punto".
Dal campo alla panchina, dai compagni di squadra e di reparto all'allenatore. Le parole di Allegri serviranno a stimolare Rugani e lanciarlo verso la nuova avventura, facendolo già sentire parte del progetto: "Una bella dimostrazione di fiducia nel lanciare tanti ragazzi giovani quest'anno, dovremo ripagare la società dando il massimo portando entusiasmo che hanno i giovani, siamo pronti a dare il nostro contributo e portare il massimo entusiasmo per fare un'ottima annata. Allegri per il momento non mi ha detto ancora nulla di particolare, ci siamo solo conosciuti, era il primo giorno".
Ai risultati Rugani c'è arrivato anche grazie al suo ex allenatore, accasatosi quest'anno al Napoli e che avrebbe fatto carte false per averlo. L'ex centrale empolese parla cosi degli insegnamenti del mister di Figline Valdarno: "Sarri mi ha dato indicazioni fondamentali nella mia crescita, bravo tatticamente, mi ha dato basi impiortanti che mi rimarranno per sempre, un allenatore carismatico che sa caricarti, Sarri ti da tanta voglia e determinazione, con la parola giusta per far crescere un ragazzo, una figura importante, lo ringraziero per sempre. L'attaccante che mi ha messo di più in difficoltà credo sia Tevez l'attaccante che mi ha messo in difficoltà, fortissimo, come punta centrale, Icardi è un altro giocatore forte".
La Juventus arriva dalla finale di Champions League persa. Rugani si augura ovviamente di poterla raggiungere nuovamente: "La finale l'ho vista, ci ho sperato dopo il pareggio con un pò di fortuna poteva anche finire diversamente, una partita secca contro una squadra del genere ci può stare. per quanto riguarda me, sogno fin da bambino di giocare la Champions, voglio arrivarci sono stramotivato per arrivarci, fin da subito voglio arrivarci".
Si passa all'aspetto tattico. In passato Rugani ha giocato a tre come con Marco Baroni nella Primavera della Juventus e a quattro con Sarri. Duttilità che tornerà utile anche per Max Allegri: "Può darsi che la mia duttilità mi abbia riportato a Torino, sono un giocatore duttile, posso giocare a quattro, a tre, devo migliorare nel piede debole nel centrosinistra, ma posso giocare in entrambe le posizioni e sono a disposizione per il mister".
Infine, una parola sulla definitiva esplosione di Alessio Romagnoli, suo compagno di squadra nell'Under 21 di Di Biagio. Due difensori che sono già in ottica Nazionale Maggiore, con Conte che li coccola e li aspetta a Coverciano: "Con Romagnoli ci auguriamo di essere il futuro della Nazionale e del calcio italiano, la strada è lunga, dobbiamo pedalare senza sentirci arrivati, dobbiamo guardare in alto senza accontentarci, l'obiettivo è lungo. Per Conte, quest'anno sarà importante, cercherò di guadagnarmi la convocazione, cercherò di farlo, tutto passerà tramite il lavoro, non l'ho sentito, quando sono stato in Nazionale il mister mi ha dato parole di fiducia affinchè potessi giocare a questi livelli, sono state parole importanti".