No, non è uno scherzo. È ufficialmente iniziata l’avventura che porterà il Frosinone a stringere la mano alla Serie A, per la prima volta nella sua storia. Si riparte dall’entusiasmo che è valso il doppio salto di categoria dalla Lega Pro alla massima serie, dalla voglia di dimostrare che la provincia può ancora confrontarsi con il grande calcio per cercare di tenergli testa. Si riparte dall’orgoglio di essere il Frosinone. E dalla voglia di continuare a fare quei progressi che hanno permesso al collettivo gialloblu di esprimersi a livelli alti nel torneo cadetto.
Sede del ritiro della squadra di Stellone è San Donato Valcomino, comune non troppo distante dal capoluogo ciociaro. In questi primi giorni si cura prevalentemente la parte atletica, anche se il pallone rappresenta una costante ed è stato protagonista sin dalla prima seduta stagionale. Un modo per lavorare sul ritmo partita e, contestualmente, cominciare a provare gli schemi basati sulle indicazioni tattiche dell’ex bomber, che in Serie A ha militato da calciatore con le casacche di Napoli, Reggina e Torino e che adesso è pronto a tornarci da allenatore.
Idee chiare sul percorso che dovrà affrontare la sua squadra: “Iniziamo questa avventura in modo sereno, pronti per proporci in un campionato nuovo, diverso e con aspettative diverse rispetto alle annate precedenti”. Un modo per allentare la pressione su un gruppo che ha già scritto una pagina di storia indelebile e che adesso è chiamato all’impresa per mantenere un posto tra le grandi del calcio italiano: "Per ottenere la salvezza abbiamo bisogno di conquistare 12 successi e otto pareggi. Ci proveremo, cercando di sfruttare quelle che sono le armi a nostra disposizione”.