Nuova linfa nel ritiro della Fiorentina a Moena. Dopo l'arrivo di Paulo Sousa come nuovo allenatore dei viola, torna a parlare il capitano, che si appresta a vivere l'undicesima stagione in Toscana: le parole di Manuel Pasqual non sono mai banali, da chi ha affrontato una trafila importante con la maglia della Fiorentina e che riesce ad analizzare con lucidità sia il passato che il futuro. Ecco le sue parole in conferenza stampa.

Si parte dalla nuova Fiorentina, quella che il capitano ritrova dopo l'arrivo di Sousa e l'addio di Montella: "Non sapevo che squadra e che staff avrei trovato, visto quello che è successo negli ultimi mesi. Ho trovato sorrisi, energia e voglia di far bene. La squadra può ottenere risultati importanti. Abbiamo disputato tre anni importanti, nelle ultime stagioni siamo arrivati quarti e non sembra che sia un risultato così bello, quando invece abbiamo osannato altri personaggi sempre per un quarto posto, negli anni passati. Mi sento di ringraziare chi ha contribuito a fare questi anni. Ora è il momento di ripartire".

Inevitabile parlare anche degli addii, entrambe burrascosi per come sono arrivati, di Vincenzo Montella e di Mohamed Salah: "E' normale che quando un allenatore fa così bene, è sempre un dispiacere. Ma il motivo non lo sai mai del perché la società abbia deciso di cambiare. Sono dispiaciuto, ma dò il benvenuto a Sousa, che è stato un grande giocatore. Speriamo che ci porti in alto. Salah? Non conosco i documenti, non ho parlato con i dirigenti. Io quando firmo una cosa mi accerto di quello che firmo. Se dovessi giocare in Alaska prenderei un avvocato che mi dicesse pro e contro. Dispiace aver perso un giocatore che ci ha fatto godere. Senza di lui abbiamo qualcosa in meno, spero che arrivi qualcuno che lo possa sostituire al meglio. I compagni che sono partiti? Li ho ringraziati per quello che hanno dato, solo il campo dirà se arriverà qualcuno che potrà darci più di loro. La mia estate? Quando ho visto che sono stato messo sul cartellone di Moena, li ho capito che sarei rimasto...".

Riguardo i risultati della scorsa stagione il capitano viola analizza così le due semifinali perse contro Juventus e Siviglia in Coppa Italia ed Europa League: "Il rammarico è che quando siamo arrivati nelle due semifinali, sembrava avessimo già vinto le coppe. E invece non è così, abbiamo trovato due squadre più forti di noi: Juventus e Siviglia. Noi siamo arrivati quarti, sempre davanti a squadre che hanno più budget di noi. La stagione è stata ottima, gli alti ed i bassi ci sono in una stagione, altrimenti vincerebbero tutti lo Scudetto".

Dal passato al futuro. Pasqual parla così dell'arrivo di Paulo Sousa, oltre a fissare i primi obiettivi stagionali: "Ci ho parlato poco, mi sembra schietto e diretto. Chiede molto in campo, ma poi sa anche concedere qualcosa. Spero ci porti ad ottimi risultati. Ci ho parlato un quarto d'ora, mi ha dato dei dettagli chiari anche su come allenarsi. Io gli ho chiesto un occhio di riguardo per la squadra, noi eravamo abituati a fare corse brevi, non i 1.000 metri come con Prandelli: se avesse cambiato metodo, la prossima settimana ci avrebbero portati tutti a Careggi e non a New York. Lui vuole grandissimo pressing, vuole tenere la palla il più possibile. Obiettivo qualche trofeo? Sicuramente si, e metterei la firma anche per arrivare quarto anche il prossimo anno. Dopo dieci anni di Fiorentina ci conto. La Nazionale? Spero nell'Europeo, non ho mai fatto una competizione così".

Sul mercato e sui nuovi giovani alla ribalta nel ritiro viola di Moena, il terzino sinistro si esprime, infine, così: "Gomez? Non abbiamo mai dubitato delle sue qualità. E' importantissimo per noi, spero che lui e Rossi siano i nostri primi nuovi acquisti. Possono farci fare il salto di qualità: non li abbiamo mai avuti a pieno regime. Balotelli? Ha delle qualità che potrebbero spostare gli equilibri a suo piacimento. Ma finché non vedo l'ufficialità di un suo eventuale trasferimento a Firenze non mi esprimo. Sui giovani? Zanon è un buon giocatore, mi rivedo in lui nella mentalità di allenarsi. Parte con il piede giusto. Mi piace anche Bangu. Bernardeschi? Bisognerebbe conoscere tutta la storia, non so cosa gli sia stato proposto. Lo può aiutare sapere se l'allenatore lo vede nel progetto della squadra. Il Mister mi è sembrato voglioso di confrontarsi, gli consiglio di parlare con lui".