Alla fine di questa stagione, è tempo di bilanci. Non solo in positivo, ma anche in negativo: tra i tanti giocatori attesi a grandi prestazioni o a riconfermare una buona annata, non tutti hanno saputo fare bene, e in molti sono caduti rovinosamente. Possiamo dunque schierare un'ideale formazione dei flop di questa Serie A 2014-15, un improbabile 4-3-3 con tutto ciò che in questo campionato non è andato come si sperava.
Portiere - RAFAEL CABRAL: per il portiere brasiliano, una stagione complicata. Tornato da un lungo infortunio, Rafael ha provato a giocarsi le sue carte da estremo difensore del Napoli ma ha trovato fortune alterne. Nonostante la grande prova in Supercoppa Italiana contro la Juve, si è reso protagonista di diverse papere e parecchi gol subiti, anche a causa di un reparto arretrato non adeguato. Ci si aspettava l'ascesa del portiere ex Santos, ma Benitez lo ha messo da parte preferendogli Andujar, che non ha certo fatto fare il salto di qualità ai partenopei.
Terzino destro - MATTIA DE SCIGLIO: Il promettente esterno di difesa, forse vittima di chi lo voleva identificare con il pesante e inadeguato titolo di "nuovo Maldini", ha attraversato una stagione davvero da dimenticare. Dopo un lungo infortunio, una fascite plantare che lo ha portato a saltare ben 16 gare per infortunio, il terzino del Milan non si è rimesso al meglio. Cattive prestazioni nello stonato coro della retroguardia rossonera, due espulsioni (prime in carriera) e qualche grosso pasticcio come l'autogol contro il Parma. Il ragazzo ha buone doti e sicuramente emergerà, ma farà bene a lasciarsi alle spalle questa stagione da incubo.
Difensore centrale - ANDREA RANOCCHIA: Probabilmente IL flop di questa stagione calcistica. La fascia di capitano erditata da Javier Zanetti non ha fatto certo bene al centrale umbro, che pur con dedizione e attaccamento alla maglia, non si è dimostrato all'altezza della situazione. Difensore insicuro e disattento, lento e goffo, ben lontano dal prospetto che ha vestito le maglie di Bari e Genoa. L'impressione è che per resuscitare il giocatore che fu sia necessario un centrale di primo piano che possa guidare la disastrosa retroguardia dell'Inter, perchè ancora Andrea non sembra in grado di gestire questa responsabilità.
Difensore centrale - MIGUEL ANGEL BRITOS: Abbiamo scelto l'uruguayano, ma avremmo dovuto indicare tutta la fase difensiva del Napoli. Con 19 presenze, il centrale ex Bologna spicca anche per il disastroso autogol contro l'Empoli e per la testata ad Alvaro Morata che gli è costata tre turni di squalifica. Difensore da rivedere, al Napoli serve di più.
Terzino Sinistro - ASHLEY COLE: Arrivato a Roma con gli squilli di tromba e l'auspicio di coprire la fascia sinistra con l'intensità dei giorni migliori, il terzino ex Chelsea è subito diventato un oggetto misterioso, sia in campo, che all'interno dello spogliatoio. Dopo alcune prestazioni poco convincenti, Garcia gli ha preferito Holebas, che ha saputo far propria la maglia da titolare. Senza nemmeno aver imparato l'italiano, Cole si è ritrovato isolato anche nello spogliatoio dei giallorossi, persino nell'impietosa foto di squadra, che lo vede emarginato dal gruppo. Da un giocatore di quel calibro, nonostante l'anagrafe, ci si aspettava di più.
Centrocampista - MATEO KOVACIC: Premessa doverosa: Mateo Kovacic è un giocatore che è impossibile non amare. Ha un talento sconfinato, una verticalità in progessione talvolta vertiginosa, un controllo palla degno degli eletti del Calcio e la genialità che gli consente assist che altri non vedono. Cosa ci fa un giocatore del genere nella Flop 11? E' la domanda che ci poniamo tutti. Il croato, ex Dinamo Zagabria, non è ancora stato collocato in un ruolo fisso: qualche apparizione da trequartista, la maggior parte da mezzala, anche se Mancini lo vedrebbe bene da regista. Ancora non ha una collocazione tattica ben precisa e questo influisce sulle prestazioni di Kovacic, che si dimostra discontinuo e poco efficace in zona gol. Per le sue qualità, una stagione deludente, in cui ha mostrato solo qualche sprazzo del proprio talento. Oggi male, come quasi tutta l'Inter, ma il futuro sarà da fuoriclasse.
Centrocampista - JORGINHO: Dopo sei mesi di ambientamento, ci si aspettava molto dal centrocampista ex Hellas. Pagato circa 6 milioni di euro per la prima metà, con il dubbio del riscatto che dovrebbe avvenire per circa 5.5 milioni, il giovane non è riuscito a ritagliarsi uno spazio consistente nell'undici di Benitez. Giocatore duttile, perfetto per i tre ruoli mediani di un 4-3-3, e di sicuro avvenire, si è visto tagliato fuori dali schemi tattici dell'allenatore spagnolo. Autore di 23 presenze, di cui poche all'altezza, può entrare di diritto nella nostra Flop 11. In una squadra priva di un playmaker davanti alla difesa, l'italio-brasiliano avrebbe potuto diventare un tassello fondamentale, ma i discorsi sono rimandati all'anno prossimo, con il probabile cambio di gestione tecnica.
Centrocampista - JUAN MANUEL ITURBE: Sarebbe dovuto essere il colpo dell'estate, ma in realtà Juan Manuel Iturbe, centrocampista offensivo o ala, non ha lasciato il segno nella sua prima stagione alla Roma. Diventato giallorosso sopo un blitz di mercato che lo strappa alla Juventus, viene pagato circa 26 milioni di euro, che entrano nelle casse del solito Hellas Verona. Frenato da diversi problemi fisici, è riuscito ad accumulare 27 presenze e 2 gol in stagione, di cui uno nel discusso scontro-scudetto contro la Juventus, illudendo i giallorossi che perderanno il match e successivamente anche la scia della rivale. Giocatore rapido e tecnico, mancino naturale, delle sue grandi giocate rimangono i ricordi in maglia gialloblù, ma tutta la piazza romanista attende che torni ai suoi livelli, ripercorrendo le orme di un altro grande talento ex River passato dall'Olimpico, Erik Lamela.
Attaccante - MARIO GOMEZ: A Firenze non ci sono più dubbi, Mario Gomez è da considerarsi un flop. Dopo una prima stagione travagliata, totalmente rovinata dagli infortuni, il bilancio di 4 gol in 15 gare ha tenuto i tifosi viola con il dubbio sull'effettivo valore di questo bomber proveniente dal Bayern Monaco. Quest'anno, con la prospettiva di giocare con continuità al fianco dell'eterno infortunato Giuseppe Rossi, ci si aspettava l'esplosione definitiva di Mario Gomez. Invece nulla di tutto ciò: Rossi non vede il campo, Gomez porta a casa il magro bottino di 4 reti in 20 gare di campionato più altre sei nelle varie competizioni, senza contare l'infinità di reti sbagliate davanti alla porta, sintomo preoccupante per un attaccante di razza come il tedesco. In alcuni momenti della stagione l'uomo di riferimento in fase offensiva è stato Khouma Babacar, e Gomez è rimasto relegato in panchina, ha dovuto attendere l'infortunio del senegalese per poter ritrovare una maglia da titolare fisso. La pazienza della tifoseria Viola è sempre andata diminuendo nei confronti di questo attaccante, che non sappiamo se avrà un'altra chance di conquistare il Franchi.
Attaccante - MATTIA DESTRO: Attaccante con il gol nel DNA, probabilmente vittima delle circostanze. La prima parte di stagione lo vede sostare in panchina all'ombra di capitan Totti, facendosi comunue trovare pronto a ogni evenienza (5 gol in 16 partite). Mattia però non è soddisfatto dell'impiego e spinge per la cessione, che si realizza a gennaio con un prestito con diritto di riscatto al Milan. In maglia rossonera si trova incaricato a finalizzare delle azioni che spesso non iniziano nemmeno: 3 gol in 15 partite, sempre troppo poco per un buon attaccante. Il finale di stagione, in linea con la tendenza della sua squadra, finisce in malo modo e talvolta rimane addirittura vittima delle scelte di Pippo Inzaghi, che gli preferisce il buon vecchio Giampaolo Pazzini. Il riscatto fissato a crica 15 milioni di euro al 99% non verrà esercitato e l'attaccante marchigiano tornerà a Roma, probabilmente per essere ceduto di nuovo e trovare finalmente la propria collocazione in Serie A.
Attaccante - FERNANDO TORRES: E' brutto dover infierire con la scelta del terzo attaccante per questa Flop 11, ma sarebbe stato un torto per chiunque dover leggere il proprio nome al posto di quello di Fernando Torres. L'attaccante ex Liverpool e Chelsea, dopo i fasti in terra inglese e la conseguente parabola discendente, era considerato un vero e proprio peso dalle parti di Stamford Bridge. Galliani, da buon condor, ha fiutato l'affare e ha messo al centro del 4-3-3 di Inzaghi questo ex campione. Il risultato? Gioca dieci gare segnando un solo gol, contro l'Empoli. Di lì in avanti gli viene preferito Jeremy Menez, spostato per l'occasione nel ruolo di attaccante centrale, e inizia a dimostrarsi un corpo estraneo a questo Milan martoriato. Nel mercato di gennaio arriva Mattia Destro al Milan, con esito quasi analogo, eTorres viene ceduto all'Atletico Madrid, privando la Serie A del suo Flop più altisonante dei primi 6 mesi di campionato.
Riserve: è sempre difficile comporre una Top o una Flop 11, perchè si ha sempre l'impressione che qualcuno di rilevante, nel bene e nel male, sia rimasto fuori. Ci tuteliamo indicando qualche degna riserva: Nagatomo, che da fucina di assist e discese è diventato un desaparecido, Juan Jesus, compagno di sventure di Andrea Ranocchia nella traballante difesa dell'Inter, Alex, totalmente flagellato dai problemi fisici, Aquilani, un'ombra rispetto al centrocampista completo degli ultimi anni, Gervinho, Podolski, oggetto misterioso dell'Inter, e Cerci, equivalente rossonero del tedesco.